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Troppe alghe? Saranno usate per il biogas

Un problema è diventato una soluzione ecologica e a costo zero in Emilia Romagna

Afp

La presenza eccessiva di alghe infastidiva la crescita dei molluschi nella sacca di Goro, nel Ferrarese. Ma il problema si trasformerà in un'opportunità ecosostenibale grazie a un'azienda della provincia di Forlì che realizzerà, entro la fine del 2014, un impianto di produzione di biogas.

Il processo - L'impianto, che applicherà su scala industriale quanto già sperimentato con successo nei laboratori, prevede, dopo la raccolta e lo stoccaggio delle alghe, una prima fase di desabbiatura e desalatura, e successivamente l'integrazione con altri scarti organici (per abbassare il livello di zolfo presente nelle alghe). La sostanza organica così ottenuta verrà immessa in "digestori anaerobici" dove avverrà l'idrolisi e la digestione, utilizzando la tecnologia della degradazione microbiologica. La materia così ottenuto verrà infine immessa in una centrale di cogenerazione per ottenere biogas e da esso energia elettrica e calore.

Anche fertilizzanti - Inoltre il materiale di risulta della digestione, il "digestato", potrà essere utilizzato in un impianto di compostaggio per produrre fertilizzanti. Si tratterà di un progetto che, oltre a risolvere la questione invasione alghe, con notevoli benefici per l'attività di coltivazione dei molluschi e della pesca, sarà a costo zero per il territorio ferrarese, dato che gli investimenti necessari per l'impianto saranno a totale carico dell'azienda forlivese che lo realizzerà.

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