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Antonio Scimone a Tgcom24: "Sono estraneo alla 'ndrangheta"

Klaus Davi intervista l'imprenditore calabrese ritenuto la "mente" della finanza della 'ndrangheta. Lui respinge al mittente tutte le accuse. E a proposito di Milano.,..

L’imprenditore calabrese Antonio Scimone è indicato dalle inchieste delle Procure della Repubblica di Firenze e di Reggio come il «deus ex machina» della finanza ‘ndranghetista. Secondo le indagini che l’hanno coinvolto, avrebbe dato vita a decine di società «cartiere» con lo scopo di riciclare i soldi dei narcotrafficanti di Platì e San Luca. 

Per gli inquirenti, Scimone ricoprirebbe il ruolo di testa di legno proprio per i potentissimi clan di San Luca e Platì. Intervistato da Klaus Davi per TgCom 24, racconta le origini del suo impero finanziario e si dichiara estraneo alle accuse. Ma non solo. Scimone, che ha vissuto per molti anni a Milano, racconta il suo punto di vista sulla cosiddetta capitale morale:  «Un conto è presentarsi da poveracci, un conto potendo reinvestire i propri capitali. I milanesi a persone come me danno un’opportunità che al Sud non hai…».

In merito ai clan e alle famiglie di ‘ndrangheta, Scimone ribatte: «Per me Antonio Barbaro e Giuseppe Nirta erano solo clienti e fino ad allora erano incensurati. La ‘ndrangheta? Io non l’ho mai percepita».