"Premiare i risultati è la base migliore per relazioni durature e performanti"
Anna Zanchi, Pr Manager di Foreo: una passione infinita per il Nord Europa e per il benessere delle persone
Studiosa di filologia islandese e amante degli animali: Anna Zanchi, PR manager di Foreo, azienda leader nel mercato della skintech, si racconta a Tgcom24
Anna Zanchi, Pr Manager di Foreo
Ciao Anna, un buongiorno anche se il tempo a Milano è uggioso.
Anche io sono a Milano, ma devo dire che questa giornata un po’ piovosa e dal cielo plumbeo non mi dispiace: amo l’autunno, è la mia stagione preferita. E adoro il freddo.
So che hai vissuto per diverso tempo in Nord Europa.
Sì, sono stata cinque anni a Reykjavík, in Islanda, e cinque anni a Londra.
Come nasce questo interesse per il Nord e soprattutto per l’Islanda?
Fin da piccola sono stata attratta dai climi freddi e dalla montagna e ho iniziato a nutrire un interesse per la Scandinavia maturato fin dall’età di dodici anni quando, grazie a un’associazione per gli scambi culturali, sono stata in Svezia. A sedici anni andai per la prima volta in Islanda e fu subito amore, ma siccome mi è sempre piaciuto viaggiare e conoscere nuove realtà, sono stata un po’ ovunque: Brasile, Uzbekistan, Nepal, Terra Santa, Stati Uniti. D’altra parte, la mia famiglia era un po’ internazionale: mio padre, altoatesino, era di origine croata, mentre mia madre è friulana, al confine con la Slovenia. Ho sempre avuto un grande interesse per il diverso, l’internazionale, la multiculturalità e questo ha influito in maniera decisiva sulla mia vita e sulla mia carriera.
L’Islanda è tuttavia un paese di cui non si sente parlare molto.
Dell’Islanda, di cui mi sono innamorata subito, ho amato la letteratura e la tradizione, i racconti e la mitologia, che qui è molto presente: perfino Tolkien, professore ad Oxford, si è rifatto alla mitologia islandese per il suo “Il Signore degli Anelli”. Inoltre, ammetto di avere un talento naturale per le lingue, quindi imparare le lingue scandinave mi ha molto affascinato. Dopo la maturità classica, sono andata a Londra per studiare islandese antico e moderno per poi continuare con il dottorato di ricerca in studi scandinavi. Nel mio percorso, ho frequentato anche un master di due anni e parte del dottorato proprio a Reykjavík, dove ero tra l’altro ricercatrice universitaria. Devo dire comunque che si tratta di una lingua molto complessa, come l’arabo o il greco antico: decisamente non facile.
Come è stato il tuo rientro in Italia?
Ad un certo punto della mia vita, negli anni 2000, sia per la crisi internazionale, sia per l’aggravarsi delle condizioni di salute di mio padre, decisi di tornare. Dal momento che mi sento una persona dai tratti internazionali e multiculturali, ho cercato un’attività che mi consentisse di confrontami con realtà differenti e mi dedicai alle relazioni internazionali con i Paesi del Nord ed Est Europa presso il Comune di Milano in vista anche di Expo Milano 2015. Successivamente, entrai nel settore della consulenza in una delle più importanti multinazionali di questo settore, occupandomi di progetti italiani, europei e globali.
La realtà del nostro Paese è molto diversa da quella del Nord Europa.
Confermo. In Scandinavia la qualità della vita è al top, c’è grande attenzione al talento individuale, non esistono differenze di genere in nessun senso, ma si valorizzano le effettive competenze di ciascuno, competenze e abilità che possono essere trasferite in qualsiasi ambito. Tornare a lavorare in Italia è stato sfidante per alcuni aspetti ed appagante per altri: siamo molto attenti al dialogo, abbiamo una cultura millenaria, e una forte creatività.
Come sei arrivata in Foreo?
Dopo tanti anni in consulenza sentivo il bisogno di approcciare una realtà diversa, anche un po’ più vicina all’ambito femminile. Quando mi è arrivata la proposta di questa multinazionale svedese, che si occupa di beauty & wellness in ambito skintech, ho accettato la sfida con entusiasmo, perché l'azienda soddisfa perfettamente le mie passioni: Scandinavia, tecnologia, e benessere. Mi è piaciuta moltissimo l’idea di dedicarmi alle tendenze cui Foreo risponde con soluzioni fuori dagli schemi, attraverso una comunicazione creativa e innovativa. Quello che per me è importante, ovvero la multiculturalità e la valorizzazione della persona, in questa azienda sono elementi distintivi, perfetti per chi, come me, è versatile, coraggioso e vuole sfidarsi lanciandosi in nuove avventure.
Per chi sono studiati i dispositivi Foreo?
I dispositivi di Foreo, per la cura della pelle e la cura di sé a tutto tondo, sono stati ideati per essere utilizzati da tutti con grande semplicità. Si tratta di oggetti dal design contemporaneo e dalle forme pulite e accattivanti capaci di accrescere il proprio benessere. La nostra missione è rendere la vita delle persone più semplice qualunque sia lo stile di vita che si conduce. I dispositivi sono molto facili da utilizzare, comodamente trasportabili e si possono ricaricare via USB. Abbiamo prodotti super tecnologici che consentono di ottenere risultati straordinari in pochissimo tempo: per darti un’idea, Ufo e Ufo mini, i dispositivi smart per l’applicazione della maschera viso, sono tali per cui in 90 secondi si ottiene il risultato e l’efficacia di una tradizionale maschera in tessuto, che richiederebbe però un tempo di posa di almeno 20 minuti; oppure la gamma di massaggiatori viso detergenti Luna, anche loro velocissimi, iper tecnologici e connessi alla nostra app, che hanno questo nome in quanto realizzati in silicone proprio come quello utilizzato per gli stivali di Neil Armstrong quando mise piede sulla Luna, appunto.
La passione e l’entusiasmo che provi sono tangibili, perfino al telefono!
Sono sempre guidata dalla passione e devo dire che in Italia stiamo ottenendo risultati straordinari, ma non è tutto oro quel che luccica: dietro a un successo ci sono tanto lavoro, tanto impegno, tanta umiltà, tanto dialogo e diplomazia. Non nascondo che questo periodo, tra il Black Friday e il Natale, con la preparazione delle campagne e dei contenuti, è molto impegnativo e fitto di urgenze, ma io sono una guerriera, è uno dei miei tratti caratteristici e non mi fermo davanti alle difficoltà.
Come manager e come donna come ti definiresti?
Sono uno spirito libero, non amo i legami e gli schemi, ma sentirmi semplicemente Anna; se si capisce questo, si capisce chi sono, e io dò il massimo. Come manager sono coraggiosa, assertiva, collaborativa: amo formare e far crescere il team, motivando, premiando i risultati, perché credo sia la base migliore per relazioni durature e performanti. Sono molto aperta e trasparente, assolutamente non una yeswoman. Ritengo che sia fondamentale essere consapevoli del proprio valore, rendersi visibili e prendere il proprio posto nelle discussioni; mi piace essere in prima linea, essere seduta al tavolo delle decisioni fondanti e far parte del processo decisionale, per portare crescita e cambiamento positivo con serietà, condivisione, ed entusiasmo.
Nel tempo libero cosa fai?
Sono una viaggiatrice incallita, non sto mai ferma. Mi dedico all’esplorazione del mondo, che poi vuol dire esplorazione dell’altro e, in ultima analisi, l’esplorazione di sé. Amo la lettura, ma sono anche appassionata di benessere, nel senso olistico del termine: "mind, body, and soul". Oltre all’attività sportiva, pratico yoga e meditazione. Per quanto riguarda l’alimentazione, sono per quella vegetariana e pongo molta attenzione nella scelta di cibi e prodotti cruelty free e rispettosi dell’ambiente. Inoltre, faccio attività di volontariato per associazioni impegnate nella difesa e salvaguardia degli animali e dell’ambiente, e una decina di anni fa ho adottato una cagnolina proveniente da un canile rumeno; le ho dato un nome islandese, è l’amore della mia vita.
Ambizioni e progetti per il futuro?
Amo lavorare nella comunicazione, amo lavorare con i giornalisti e su contenuti di impatto. Crescendo ancora nella carriera, mi piacerebbe in futuro occuparmi di "people and talent management", ovvero sviluppare il talento delle persone, trovare i loro punti di forza e formarle affinché possano crescere sempre più, sempre meglio. In passato, per un'altra azienda ho fatto parte del Female Leadership Board e a capo del programma globale di Mentoring, esperienza che mi è piaciuta moltissimo. Lavorare con persone felici, e renderle felici con il mio operato, mi rende felice: è uno scambio, un "do ut des", il cui bilancio per me è sempre assolutamente positivo.
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