FOTO24 VIDEO24 2

Amanda Knox e Lorena Bobbit: "Siamo amiche, il nostro trauma usato per far soldi" 

La 32enne di Seattle e la 49enne che nel 1993 tagliò il pene al marito sono tra le protagoniste del festival del crimine di Washington: "Non siamo i personaggi che pensavate"

Instagram

Amanda Knox e Lorena Bobbit sono state tra le protagoniste del Festival del crimine di Washington. La 32enne di Seattle, accusata dell'omicidio di Meredith Kercher e poi definitivamente assolta, ha rivelato di essere diventata amica della 49enne che nel 1993 tagliò il pene del marito John Wayne Bobbit dopo essere stata vittima di abusi. A unire le donne è la rabbia nei confronti dei media: "Il nostro trauma usato per fare soldi", hanno detto.

"La gente si aspetta che persone come noi striscino sotto una roccia per la vergogna. Stiamo dimostrando che non siamo i personaggi che pensavate", hanno affermato in coro in un'intervista rilasciata a Fox 5. "Io e Lorena abbiamo molte cose in comune - ha detto ancora la Knox -. La nostra partecipazione al Festival del crimine è stata un momento storico per le donne offese e umiliate".

La vicenda Bobbit Era il 23 giugno del 1993 quando una moglie, stanca di subire violenze dal marito, si vendicava colpendolo nella sua virilità, diventando la protagonista di un caso di cui parlò tutto il mondo. Lei era Lorena Bobbit. La donna tranciò il pene del marito John Wayne Bobbit con un colpo di coltello, gettando poi il moncone in un prato. L'uomo venne sottoposto a un'operazione di ricucitura e capitalizzò la disavventura partecipando a un paio di film porno. La notizia fece il giro del mondo e per mesi rimase al centro delle cronache.

Bobbit: "Siamo esseri umani" Ed è proprio Lorena a sostenere che solo adesso, "grazie anche ai documentari, abbiamo sostanzialmente rivendicato le nostre storie. Ora le persone conoscono la verità su ciò che è accaduto. È molto importante per noi trasmettere il messaggio giusto. Siamo degli esseri umani proprio come voi, proprio come la gente seduta davanti alla televisione. Siamo donne e ci supportiamo l'un l'altra".

Espandi