"A settembre inizieremo una mobilitazione totale di tutti gli amministratori, dei sindaci, delle Regioni del Nord per cancellare il patto di stabilità": lo ha detto il segretario della Lega Nord Roberto Maroni a Sala Comasina (Como). Maroni ha detto di augurarsi che il governo sappia dare risposte giuste altrimenti "ci sarà un braccio di ferro, perché non possiamo attendere l'inerzia del governo romano".
"Faremo - ha spiegato il presidente della Lombardia - un'azione di supplenza come governatori delle regioni del Nord se sarà necessario per ottenere quello che dobbiamo ottenere". Per questo Maroni ha detto di essere pronto "ad aprire un contenzioso tra territori e centro".
"Sappiamo che il federalismo in salsa romana èstato trasferire la pressione fiscale dal centro alla periferia. E dopo tutti questi anni forse c'è da fare una riflessione se sia possibile ottenere il federalismo vero ancora con i metodi seguiti fino ad oggi, cioè riformare dal centro". Il segretario della Lega Nord, Roberto Maroni ha iniziato a spiegare così la possibilità di una "strada alternativa". Cioè aprire contenziosi tra territori e centro.
L'alternativa a Letta? Un altro governo - Angelino Alfano dice che l'unica alternativa a un governo di Larghe Intese è il caos, ma il segretario della Lega Nord Roberto Maroni non è d'accordo. "O questo governo di larghe intese - ha detto a margine di un incontro a Sala Comacina - o un altro governo, anche andando a votare. Ci vuole un governo che governi" e questo invece è "sembra un governo impazzito, non regge più". "Io sono molto preoccupato - ha aggiunto - perché un governo del genere non dà risposte".
"Il governo si è salvato in corner sulla vicenda Kazaka, su Alfano. Ma non tiene più, è un impazzimento generale". Ed è per questo che Maroni si sta preparando a "lanciare l'offensiva, la campagna d'autunno sul patto di stabilità". Come esempi "dell'impazzimento" del governo, Maroni ha citato la richiesta fatta da Maurizio Gasparri a Letta di assumere le deleghe del ministro Zanonato, e anche il fatto che ci sia una parte, cioè il Pdl "che rivendica più ministeri, perché si sono accorti adesso che hanno solo lo 0,3% in meno". "Mi sembra - ha concluso - una roba un po' da matti".