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Colture Ogm, ritirate le richieste fatte all'Ue

Passo indietro della Monsanto tranne che per il mais. Ma l'Europa è un groviglio di leggi

LaPresse

L'americana Monsanto ha deciso di ritirare tutte le domande già presentate all'Unione europea per ottenere l'autorizzazione alla coltivazione di prodotti geneticamente modificati: unica eccezione quella relativa al mais Mon810. Lo si è appreso da fonti della Commissione Ue.

Poca coordinazione tra Ue e Stati membri - Frederic Vincente, portavoce del commissario europeo alla salute Tonio Borg, ha affermato: "Ha anche una dimensione più politica la decisione di Monsanto di ritirare dal processo decisionale dell'Ue, tre richieste di domande di colture Ogm, con la sola eccezione del Mon 810", per il quale è atteso il via libera al rinnovo dell'autorizzazione.

Il portavoce ha, però ricordato che è sempre sul tavolo del Consiglio dei ministri Ue, ma bloccata politicamente, la proposta della Commissione europea di lasciare liberi gli Stati membri sulla decisione se coltivare o meno Ogm a livello nazionale, regionale o locale. Proposta in cui crede ancora il commissario Borg "che ha l'ambizione di rilanciare al più presto questo dossier".

Il portavoce non esita a paragonare la situazione attuale sugli Ogm a un "groviglio giuridico con Stati membri che hanno adottato clausole di salvaguardia su basi scientifiche che non sono solide". I partner europei che hanno introdotto una clausola di salvaguardia sulle colture Ogm - di fatto il Mon 810 - sono Austria, Ungheria, Grecia, Francia, Germania, Lussemburgo, Bulgaria, Polonia. L'Italia ha varato un decreto ad hoc lo scorso 12 luglio.

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