La Jolly Nero era troppo veloce per quelle acque ristrette del porto di Genova. E' quanto trapela della perizia condotta sull'imbarcazione dopo la tragedia costata la vita a nove persone. Gli strumenti inoltre erano guasti e c'erano state almeno altre tre avarie precedenti per il mancato avviamento del motore. I guasti erano avvenuti tre volte a Genova e una a Suez, una volta con il comandante a bordo. Al vaglio le altre navi del gruppo Messina.
"Se la Jolly nero avesse affrontato la manovra di evoluzione invece che a 3,4 nodi a un nodo in meno, questo avrebbe consentito tempi e spazi di reazione molto più ampi senza provocare ritardi significativi se il motore fosse ripartito, ma questo non è avvenuto". E' uno dei passaggi della relazione - una ventina di pagine con una trentina di allegati - depositata dai consulenti della procura nell'ambito dell'inchiesta sull'abbattimento della Torre piloti il 7 maggio scorso.