Allerta degli esperti sui viaggi "chirugici": "Gli interventi low cost hanno esiti negativi"
Lo specialista Amata: "Andare fuori dall'Italia per risparmiare può creare danni alla salute"
Andare all'estero accattivati dal miraggio di interventi di chirurgia estetica a prezzi irrisori è una trappola in cui cascano molti italiani. Anche perché spesso i pellegrini alla ricerca del bisturi perduto si affidano a strutture non riconosciute. Non proprio una buona mossa visto che un terzo degli interventi di questo tipo effettuati fuori dall'Italia in strutture non riconosciute ha esiti negativi.
Conseguenze anche gravi - Un intervento non positivo può portare a risultati diversi dalle attese ma, nei casi peggiori, anche a implicazioni gravi per la salute. A lanciare l'allarme è Pierluigi Amata, direttore del centro di chirurgia plastica e medicina estetica Bioscultura di Roma, che spiega: "Il 35% dei miei pazienti si rivolge a me affinché io ponga rimedio ai danni di un intervento di chirurgia estetica avvenuto all'estero. Quello che sembrava un risparmio si è tramutato in un danno sia fisico che economico e il fenomeno è in crescita".
A volte è necessario intervenire di nuovo - Lo specialista invita a diffidare dagli specchietti per le allodole: "Spesso questi esiti dannosi sono causati dalla mancanza di controllo sulla qualità degli interventi, a fronte di un prezzo molto basso e attraente per chi coltiva il sogno di raggiungere la perfezione attraverso una rinoplastica, una mastoplastica o un lifting totale. I danni sono connessi essenzialmente alla mancanza di garanzie sui prodotti utilizzati, come i materiali iniettabili o le protesi stesse. I pazienti che incappano in queste disavventure spesso subiscono le conseguenze di un decorso post operatorio che va dai sei mesi ad un anno e la necessità di interventi chirurgici riparatori".
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