"Io non credo che questo accordo col Pdl possa andare avanti molto: io voglio bene a Letta, ma tutti i giorni deve parlare con Brunetta e Schifani". Lo ha detto il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, alla festa del Pd di Carpi, parlando della tenuta del governo. "Detto questo se fa bene io sono l'uomo più felice del mondo, anzitutto come cittadino italiano".
Nessun passo indietro sulla questione Merkel - Renzi, insomma, non pensa proprio a giustificarsi per la visita a Berlino da Angela Merkel ("l'ho detto a Letta un mese fa"), che gli è valsa le critiche di Beppe Grillo e una certa freddezza in alcuni settori del partito, ma anzi, va all'attacco delle larghe intese. Tanto che la tensione nel partito torna a salire e non manca chi chiede che ci sia un chiarimento interno. Tutto questo alla vigilia di una riunione del gruppo parlamentare dopo il caso della sospensione dei lavori d'Aula chiesta dal Pdl, e che è a forte rischio di trasformarsi in sfogatoio.
Epifani: "Ognuno valuti le conseguenze di ciò che fa" - Il segretario Guglielmo Epifani, che fa sapere che non era a conoscenza del viaggio di Renzi in Germania, prova a gettare acqua sul fuoco ("Renzi è una personalità importante per il partito") ma avverte tutti, a partire dal rottamatore, che "chiunque ha il diritto di fare le proprie scelte, l'importante è che valuti fino in fondo le conseguenze che avranno". Il sindaco, comunque, le sue valutazioni sembra averle fatte. E continua a muoversi come se fosse già in campo per la corsa al Pd e soprattutto nella partita per la premiership. "Il Partito democratico è una squadra - evidenzia d'altra parte - è l'unico partito che vive a prescindere dalle sorti del proprio leader, ma questo non significa che non abbia bisogno di una guida forte di un leader in grado di far vincere questa squadra".