George Zimmerman non è colpevole della morte del giovane afroamericano Trayvon Martin. Lo hanno deciso i giurati al termine del processo in Florida. La vicenda ha tenuto con il fiato sospeso gli Usa: da subito infatti sull'uccisione del 17enne è aleggiato lo spettro del razzismo. Zimmerman aveva sempre proclamato la sua innocenza, dicendo di aver sparato per legittima difesa.
L'omicidio del giovane adolescente di colore Trayvon Martin a Sanford, Florida, aveva fin da subito scatenato una fervente polemica che velocemente ha raggiunto tutti gli Stati Uniti. A pochissimo tempo dalla sentenza finale che ha assolto da tutte le accuse George Zimmerman, la guardia di quartiere che ha sempre professato la sua innocenza, un gran numero di persone sono scese per le strade in diverse città della California per protestare contro la scarcerazione dell'ex imputato.
Obama: "Ora serve una riflessione" - "La giuria ha parlato": così il presidente americano, Barack Obama, commenta l'assoluzione di George Zimmerman, chiedendo ora il rispetto per la famiglia del giovane di colore Trayvon Martin e lanciando un appello per "una calma riflessione". "La morte di Trayvon Martin è stata una tragedia per tutta l'America", afferma Obama in una nota. "Dobbiamo ora chiedere a noi stessi se stiamo realmente facendo tutto il possibile per aumentare la comprensione reciproca all'interno della nostra comunità. Se stiamo facendo tutto il possibile per fermare la violenza delle armi che provoca la perdita di numerose vite in tutto il Paese, giorno dopo giorno. Se come società e come individui stiamo facendo tutto il possibile per prevenire tragedie simili in futuro".
Manifestazioni a San Francisco e Los Angeles - A San Francisco, la polizia ha scortato i manifestanti che marciavano gridando il nome di Martin e sventolando cartelli con la scritta "No Justice No Peace". A Los Angeles, le persone hanno manifestato a Leimert Park, lo storico quartiere nero della metropoli, mentre a Oakland, circa cento manifestanti del movimento Occupy Oakland si sono riuniti nella Frank Ogawa Plaza, tutti indossando la felpa con cappuccio, proprio come Martin quando venne ucciso. Qui è avvenuta la reazione più violenta: vetrine rotte, roghi nei cassonetti dell'immondizia e un'auto della polizia danneggiata. A riferirlo sono i media locali.