Expo, Giorgio Napolitano: è una grande chance
Il presidente della Repubblica e il premier a Villa Reale di Monza per parlare dell'evento del 2015. "Basta con i nervosismi, con l'Expo usciremo dalle diatribe domestiche", ha detto il Capo dello Stato
L'Expo 2015 a Milano è "un'occasione straordinaria per un nuovo sviluppo dell'Italia per il superamento della crisi che stiamo vivendo" che sta "mettendo a dura prova l'economia e la società". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Monza. "Siamo un Paese che ha fiducia in se stesso, che deve averne anche più di quanta ne dimostri, percorso com'è ancora da nervosismi destabilizzanti e da tendenze al pessimismo", ha aggiunto.
Attraverso "l'impegno" per realizzare l'Expo a Milano bisogna riuscire ad uscire "dalle diatribe domestiche" dimostrando che l'Italia non intende "ripiegarsi su se stessa", ha ribadito Napolitano. Secondo il Capo dello Stato il nostro impegno per l'Expo è una ulteriore manifestazione della volontà dell'Italia di non ripiegarsi su se stessa, tantomeno in una fase di crisi". Sfide come questa dimostrano come, "nonostante le tensioni e i fattori di instabilità" che ci sono, le forze politiche sanno dimostrare "una feconda coesione sociale e istituzionale" sulle "esigenze vitali" del Paese.
Enrico Letta: "L'Expo sarà di tutti, con lui la ripresa" - "Expo 2015 sarà fondamentale, leghiamo ad Expo l'obiettivo della ripresa economica del nostro Paese" e questo "vuol dire impegnarsi tutti", ha detto il presidente del Consiglio, Enrico Letta, nel suo intervento alla Villa Reale di Monza. "L'Expo sarà di tutti o non sarà. Per questo garantisco l'impegno totale del governo", ha aggiunto. "L'Italia deve uscire dalla cappa di sottovalutazione e autolesionismo e l'Expo sarà l'occasione per uscirne perché è una cappa che stona con la nostra storia e le nostre capacità".
Il commissario unico Giuseppe Sala ha annunciato che con l'adesione di Grecia e Burundi è stato "raggiunto e superato" con due anni di anticipo l'obiettivo di avere 130 Paesi partecipanti. Sala ha parlato di una "vera e propria corsa dei Paesi del mondo" ad aderire, ora si tratta di "lavorare con intensità" ai progetti. "L'importante - ha sottolineato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia - è che adesso c'è l'unione di tutte le istituzioni". Anche se "mancano alcune scelte che il governo si è impegnato a fare". Più esplicito il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che ha promosso il 'World Expo Tour' iniziato a Monza, secondo cui "il governo deve allargare i cordoni della borsa, le maglie del Patto di Stabilità da qui al 2015 e considerare la Lombardia, Milano e i Comuni interessati una zona franca da molti vincoli di bilancio, altrimenti il percorso è in salita".
Milano "capitale" - Letta ha ribadito "l'impegno totale del governo". E per dimostrarlo ha annunciato che Milano sarà la "capitale" del semestre italiano di presidenza Ue, con una serie di vertici internazionali, tra cui l'Asem. D'altronde, in un video-messaggio, il presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso (il suo vice Antonio Tajani era in platea), ha definito l'Expo una "occasione unica per Milano, l'Italia e l'Europa di aumentare la nostra visibilità", con una manifestazione in linea con i "valori dell'Ue". Secondo il premier, pero', l'Expo di Milano "vince, e vincerà, se sarà simbolo dell'unità nazionale". Anche se non tutti sembrano d'accordo, visto che fuori dai cancelli della Villa Reale hanno anche manifestato alcuni comitati no-Expo.
Il richiamo all'italianità è stato comunque uno dei leitmotiv della giornata di Monza, che nella parte pubblica, prima di una cena di gala, è stata chiusa da un concerto del maestro Giovanni Allevi che al pianoforte ha suonato l'inno di Mameli davanti alla platea tutta in piedi, da Napolitano a Letta a Maroni, insieme fra gli altri al ministro dei Beni Culturali Massimo Bray, al sottosegretario Maurizio Martina e al commissario del Padiglione Italia Diana Bracco. "Abbiamo un'obiettivo e un'ambizione - ha detto - : affermare nel mondo che l'Italia sa costruire il proprio futuro". A lei e al commissario Sala, con parole di "piena fiducia", Napolitano ha voluto dare "un forte incoraggiamento, sapendo quale determinazione occorrerà sprigionare per superare difficoltà e residui ritardi". "Il nostro impegno per l'Expo di Milano - ha concluso il Capo dello Stato - è un'ulteriore manifestazione della volontà dell'Italia di non ripiegarsi su se stessa".
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