Una prima prova davvero insolita quella che hanno dovuto sostenere gli "studenti" dell'Istituto Pacioli di Nola, non solo ritardata a causa di una serie di "disguidi" che la scuola aveva dovuto risolvere, ma anche per l'importante presenza delle Fiamme gialle. È proprio con quest'ultime che gli esaminandi, terminata la prova, hanno dovuto vedersela in una sorta di esame aggiunto. La sorpresa non deve essere stata troppo gradita, sebbene non del tutto inattesa, considerato che la Guardia di Finanza aveva, nei mesi passati, già fatto visita alla nota scuola. E ora la prova di Maturità rischia anche di saltare.
DIPLOMI PER TUTTO IL PAESE - Un quadro davvero molto interessante quello emerso dagli interrogatori con i finti studenti. Una definizione d'obbligo, quest'ultima, in quanto la maggior parte di loro ha dichiarato di non aver mai frequentato le lezioni presso quella scuola, e di trovarsi al “Luca Pacioli” per la prima volta a sostenere l'esame di Maturità. Giovani e meno giovani provenienti da Nord e Sud del Paese, isole comprese, tutti giunti nella cittadina campana per accaparrarsi l'ambito pezzo di carta, poco sudato in quanto acquistato e anche a caro prezzo, tra i 6 e gli 8 mila euro. Interrogati come teste, gli esaminandi hanno fornito risposte del tutto simili e credibili, che hanno fatto chiarezza relativamente alle modalità di funzionamento della scuola.
IL BLITZ DELLA FINANZA - Durante le ore della prova scritta, tenutasi in ritardo rispetto al calendario nazionale a causa dei problemi che già avevano coinvolto l'Istituto, la Finanza ha messo a soqquadro aule e uffici alla ricerca di documenti, atti ufficiali e registri. Il bottino davvero esiguo: i detective hanno scoperto che la maggior parte della documentazione non esisteva più, sparita nel nulla, e i registri rinvenuti tutti immacolati, o peggio ancora falsificati con firme che i docenti non hanno riconosciuto.
UNA SCUOLA DIPLOMIFICIO - Un diplomificio a regola d'arte, quello di Nola, e neanche l'unico della città. Infatti nello scorso aprile le indagini avevano coinvolto anche l'Istituto Vittorio Emanuele II e l'Achille Lauro di Torre Annunziata. Si tratta di scuole che rilasciano i diplomi dietro pagamento di somme non proprio irrisorie, regolarmente versate sotto forma di rette. Nulla di male se non ci fossero migliaia di studenti che quel pezzo di carta lo conquistano dopo un lungo e faticoso percorso fatto di studio, interrogazioni, compiti in classe e regolari esami volti a verificare l'effettiva preparazione dei candidati.
SCUOLE DA REATO - Le accuse rivolte a queste scuole non sono affatto leggere. Si parla di associazione a delinquere, falso ideologico e materiale, alterazione e occultamento di atti. E la storia non finisce qui. Infatti tra gli inquisiti figurano, aprite bene le orecchie, personaggi provenienti o gravitanti intorno alla realtà della camorra, tra cui, ad esempio, l'ex consigliere regionale Roberto Conte, che vanta già, nel suo trascorso, una condanna in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa con il clan Misso del rione Sanità. Degli elementi, questi, che dovrebbero bastare a scoraggiare migliaia di giovani a tentare di accorciare la strada verso il diploma con l'aiuto di persone non proprio corrette.