Londra, la mostra su Pompei verso il sold out Ma sotto il Vesuvio le mura si sgretolano
Grande successo per l'esposizione organizzata al British Museum: Ercolano e Pompei affascinano i visitatori londinesi, ma intanto il sito archeologico campano è nel degrado
“Life and death” è il titolo della mostra che sta riscuotendo enorme successo al British Museum di Londra, lanciata verso il podio delle esposizioni più visitate nella bicentenaria storia del museo alle spalle dei tesori di Tut e dell’esercito di terracotta cinese. Le protagoniste sono Ercolano e Pompei, tanto amate e apprezzate all'estero quanto svilite nel loro contesto naturale.
Vita e morte, un po’ quello che sta accadendo al patrimonio storico e artistico del sito campano, capace di incantare gli spettatori londinese e trascurato fino al degrado nella sua culla ai piedi del Vesuvio. Il boom della mostra, che raccoglie monili, mosaici e manufatti di vario genere oltre a ricostruire quanto avvenne nel 79 d.C., dimostra come sia possibile valorizzare (e far fruttare) la cultura attraverso semplici accorgimenti: cura per l’ambientazione e per la scenografia, campagna pubblicitaria incisiva, efficacia del sito web, percorsi studiati per ogni tipologia di visitatore.
Certo, servono budget importanti e, difatti, la mostra del British Museum è sponsorizzata da Goldman Sachs, una delle società di investimenti più quotate, ma l’organizzazione messa in piedi a Londra ha comunque molto da insegnare agli addetti al turismo culturale nostrani. A cominciare dalla possibilità di prenotare i biglietti via internet: il sito del museo consente di selezionare giorno e orario della visita, evitando code chilometriche al box office e imprevisti spiacevoli; per studenti e minorenni sono poi previste agevolazioni, come i biglietti 2x1 durante la settimana. In breve, nonostante il biglietto non sia proprio economico – l’intero costa 15 sterline – “Life and death” fa segnare il tutto esaurito fino a fine luglio, agosto si sta avviando verso al stessa sorte e i pochi ticket disponibili per settembre stanno andando a ruba.
Sullo stato della nostra Pompei, quella autentica, è intanto arrivato l’ultimatum dell’Unesco: agire entro dicembre per preservare l’integrità di un sito archeologico che tutti ci invidiano e alla cui morte non si può assistere inerti.
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