Visita ufficiale del presidente Usa, Barack Obama, in Sudafrica. Giunto ieri sera all'aeroporto militare di Pretoria accompagnato dalla moglie Michelle e dalle figlie Malia e Sasha, Obama ha incontrato il presidente sudafricano Jacob Zuma. Poi la visita a Soweto per parlare con gli studenti in uno dei luoghi simbolo della resistenza all'apartheid. Scontri a Johannesburg, dove Obama ha incontrato la famiglia di Mandela.
"I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con Mandela e la sua famiglia", ha detto Obama durante la conferenza stampa congiunta con il collega sudafricano, Jacob Zuma, a Pretoria. "Quello che è accaduto in Sudafrica continua a brillare come un faro. Il coraggio morale di Mandela è una fonte di ispirazione personale e per il mondo", ha aggiunto. Domenica è prevista una visita a Robben Island, la prigione dove Mandela ha trascorso 27 anni.
L'incontro con le figlie di Mandela - Come riferito dalla Casa Bianca, Obama non si è recato in ospedale a visitare Nelson Mandela, ricoverato dall'8 giugno per un'infezione polmonare, "in segno di rispetto per la serenità" dell'ex presidente sudafricano. Obama ha invece incontrato, in forma privata, le figlie di Mandela - Makaziwe Mandela e Zindzi Mandela Hlongwane - ed alcuni nipoti del premio Nobel presso il Mandela Center for Memory di Johannesburg. Il presidente americano ha poi parlato al telefono con la moglie di Mandela, Graca Machel, che resta al fianco del marito in ospedale a Pretoria.
Scontri tra polizia e dimostranti anti-Obama - Intanto, proprio a Johannesburg, si sono verificati scontri tra poliziotti antisommossa e manifestanti che protestano contro la visita di Obama. Secondo alcuni testimoni, la polizia ha lanciato granate stordenti per disperdere la folla. "Il Kenya è uno posto che ho nel cuore", ha detto Obama al town hall a Soweto, incontrando i giovani leader africani. Qui solo applausi per lui, mentre fuori il clima resta teso.