La denuncia dell'Enpa

Latina, gatto con la catena al collo lanciato in un giardino: chi ha compiuto tanta crudeltà?

Il felino, di circa due anni, si trova ora in una clinica veterinaria con femore e mandibola rotti. L'appello dell'Enpa: "Chi sa, parli"

E' una scena da film horror quella che una donna di Latina si è ritrovata uscendo in giardino: sangue dappertutto e, seguendo quelle tracce, ha scovato un micio ferito che qualcuno aveva lanciato nella sua proprietà. Il felino, di circa due anni, aveva intorno al collo una catena e femore e mandibola rotti. Una storia di maltrattamento che i volontari dell'Enpa hanno voluto denunciare sui social network con le foto scioccanti dell'animale al momento del ritrovamento. "Abbiamo riflettuto molto prima di pubblicarle - hanno scritto in un lungo post che accompagna le immagini. - Far vedere solo quelle del gatto in clinica, al sicuro, non avrebbe purtroppo sortito ciò che volevamo: denunciare un simile atto e risalire a chi è stato", "Chi sa, parli", è l'appello.

I fatti - "Questo è un post difficile, come la storia che racconta, - esordiscono i volontari dell'Enpa Latina, denunciando il brutale maltrattamento ai danni del felino. - Chi sa, parli e, chi vuole, regali una nuova vita a questo gatto".

"Una signora - è il racconto del ritrovamento - ha chiamato il pronto soccorso veterinario per il caso di un micio con quattro giri di catena attorno al collo... Un gatto che... è piovuto dal cielo. Lo spettacolo che si è presentato ai suoi occhi era da film horror: nel giardino della sua abitazione c'era sangue ovunque e seguendo queste tracce è arrivata ad un micio con il muso insanguinato che non poteva muoversi".

Caccia al colpevole - "E' stata fatta denuncia e si invita chiunque abbia visto qualcosa che possa essere utile all'individuazione del colpevole a contattarci. Il micio ora sta bene e cerchiamo urgentemente stallo o adozione che gli faccia dimenticare il maltrattamento subito", si legge ancora nel lungo post.

Con un bagliore di speranza nel finale: "Il micio, nonostante il barbaro trattamento cui è stato sottoposto, è di una dolcezza infinita... E' incomprensibile, da un punto di vista umano, come queste creature offese, maltrattate, private della loro dignità e sottomesse, costrette a tenere una pesante catena attorno a un esile collo, riescano ancora a fidarsi dell'umano, abbandonandosi fiduciosi a delle mani che potrebbero nuovamente far loro del male. Eppure loro ci riescono perché sono esseri puri, privi di quella cattiveria che ben caratterizza buona parte dell'umanità".