FIAMME SUBITO SPENTE

Ancona, autobomba alla fabbrica Clementoni

Si scatena la caccia all'uomo. Il responsabile, un ex dipendente romeno, si è dato alla fuga

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E' un lavoratore romeno di 44 anni l'uomo che alle 7 di questa mattina ha piazzato un'autobomba nel cortile della Clementoni di Recanati (Macerata), dando poi fuoco alla vettura e provocando un principio di incendio, subito spento da alcuni addetti della fabbrica. L'uomo, un interinale, era stato per qualche tempo alla Clementoni ed è ora ricercato in tutta la zona tra le province di Macerata e Ancona.

Le fiamme sono state domate facilmente con alcuni estintori, ma sul posto si trovano ancora al lavoro gli artificieri della polizia di Stato e i carabinieri. L'uomo aveva piazzato davanti alla fabbrica, in contrada Fortenoce a Recanati, una Matiz Daewoo imbottita di bombole di gpl e forse anche di liquido infiammabile. E aveva poi dato fuoco alla vettura, per poi fuggire.

Le forze dell'ordine sono ancora al lavoro perché vogliono escludere che nella Matiz ci siano altri possibili inneschi. Il rumeno è fuggito a bordo di una Fiat Punto rubata a una maestra della scuola di infanzia che sorge a meno di cento metri dallo stabilimento.

La donna, Alessandra Amichetti, era appena arrivata davanti alla scuola (i bambini non c'erano ancora), quando si è trovata di fronte l'aggressore. Per impossessarsi dell'utilitaria l'uomo l'ha minacciata con un coltello e le ha gettato dello spray urticante sugli occhi e in bocca. La maestra è stata portata in ospedale ed è ancora ricoverata al pronto soccorso.

Il romeno in fuga con un coltello - Dell'operaio ritenuto responsabile del gesto i carabinieri di Civitanova Marche hanno diffuso la foto. L'uomo vive a Montefano, non è sposato e potrebbe essersi rifugiato in una località dell'entroterra maceratese. Con sè avrebbe un coltello a serramanico, quello usato per minacciare la maestra.

Secondo gli investigatori l'uomo in un primo momento aveva l'intenzione di farsi esplodere con l'auto nel capannone degli scarti e dei materiali di lavorazione dove si era introdotto, passando da una stradina laterale.

I carabinieri: "Poteva essere una strage" - Nella vettura sono state trovate almeno sette bombole di gas gpl, alcune taniche piene di benzina e altro materiale su cui sono ancora in corso accertamenti tecnici. Se due operai in turno, definiti "eroi" dai carabinieri, non fossero entrati nel magazzino e non avessero avuto la prontezza di riflessi di imbracciare due estintori per spegnere il fuoco, "ci sarebbe potuta essere una strage", ha detto un carabiniere. Il capannone sorge a 50 metri di distanza dal corpo di fabbrica principale, dove questa mattina, come ogni giorno, erano al lavoro decine di addetti.