Palermo, maxi furto al conservatorio
Spariti preziosi strumenti del '700, alcuni ritrovati Oltreoceano e battuti all'asta
Parliamo di un autentico tesoro. Sparito. Al conservatorio di Palermo Vincenzo Bellini non si trovano più 25 strumenti preziosi che risalgono al 1600 e 1700: sono violini, viole, contrabbassi, davvero pezzi unici. A scoprire il maxifurto è stato il nuovo direttore del conservatorio, Daniele Ficola: nel mese di ottobre dell'anno scorso ha presentato una dettagliata denuncia ai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale.
Immediate le indagini, riporta la Repubblica, coordinate dal sostituto procuratore Vania Contrafatto. Ci sarebbero già quattro indagati. Ieri, il pm Contrafatto ha ascoltato come testimone uno dei liutai più famosi d'Europa, che lavora fra Austria e Svizzera.
Pare che il maxifurto sarebbe avvenuto in più riprese, a partire dal 2000. E mai nessuno si sarebbe accorto di nulla. Prima del 2012, l'unica denuncia dei vertici del conservatorio risale al luglio del 2003, quando fu segnalata la scomparsa dei due registri di inventario, ovvero l'elenco dei pezzi che componevano il tesoro di Vincenzo Bellini
Nella lista, un violino Nicola Amati del 1607, un Jacobus Stainer del 1659 e un Chappuy del 1759. Le indagini si sono già allargate in tutta Europa e anche negli Stati Uniti. E le prime sorprese sono già emerse: uno dei violini è stato venduto all'inizio degli anni duemila a un asta londinese di Chistie's, per 300 mila euro. Un altro strumento è stato rintracciato in una collezione privata americana.
SU TGCOM24