La primavera fredda ha messo gli uccelli KO
Alti tassi di mortalità per le rondini. Molti pulcini tra le vittime del clima rigido
Quella che si è appena conclusa è stata una "maledetta primavera" per gli uccelli migratori. Le condizioni meteo insolitamente rigide hanno messo a dura prova sia i primi volatili adulti tornati "a casa" in Italia, come le rondini, che le prime covate, decimate da grandi freddi e piogge torrenziali. Gli uccelli si sono difesi deponendo le cosiddette "covate di rimpiazzo".
Molti animali sono morti - Fernando Spina, dirigente di ricerca dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), fa un primo bilancio della stagione: "Le condizioni per i migratori quest'anno sono state critiche fino a pochi giorni fa e con una primavera così fredda le prime rondini si sono ritrovate svantaggiate, molti animali sono morti".
Vittime del freddo anche i pulcini - Anche molti dei primi pulcini sono morti perché, come spiega Spina: "Non sono riusciti a mantenere il calore corporeo nel nido durante le lunghe assenze degli adulti a caccia di insetti, diventati rari a causa delle piogge e temperature rigide".
Nidi sommersi - Nelle zone umide gli uccelli acquatici si sono ritrovati con il nido sommerso dalle esondazioni dei fiumi. E' successo a Comacchio, nelle saline di Cervia e a Punta alberete, nell'area del Delta del Po, frequentata da specie una volta rare come il marangone minore, ma anche da spatola, sterna comune, gabbiano corallino e fraticello. Falcidiata anche la capinera in Emilia Romagna, dove "le prime indicazioni segnalano una percentuale bassissima di giovani nati quest'anno" riferisce il ricercatore. Specie come merlo e pettirosso se la sono cavata bene, ma per molte altre ora più che mai – conclude l'esperto - "è importante rispettare i siti di nidificazione".
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