il futuro dei videogame

Videogiochi, via tutte le restrizioni da Xbox One

Vincono i consumatori, Microsoft: "Ascoltata la loro voce, ma siamo pronti per il digitale"

© Ap/Lapresse

Mai era successo prima in un mercato che i consumatori "interferissero"  in modo così attivo, pressante e minaccioso da far cambiare a un'azienda tutto il piano strategico. E' successo, e non poteva essere altrimenti, nei videogame, dove Microsoft, con un'umiltà fuori dal comune, ha deciso di dare ascolto alla voce del dissenso e fare retromarcia su molte caratteristiche della sua Xbox One che non incontravano, usando un eufemismo, il favore del pubblico.

Quindi si torna indietro:
i giochi potranno essere comprati, venduti, regalati, usati come sottobicchieri esattamente come accade oggi
.
Nessun blocco sull'usato
, quindi. In più la console, dopo un primo check online,
non avrà alcun bisogno di essere connessa
a Internet h24, per la gioia di chi non dispone di una connessione fissa, e in Italia sono tanti, o semplicemente aveva paura che Microsoft si facesse troppo gli affari suoi. Infine,
nessun blocco regionale
: una console acquistata in Italia, Usa, Nepal o Isole Vergini funzionerà allo stesso modo in tutto il resto del mondo, senza restrizioni.

Triplo urrà quindi per Microsoft che, dopo la presentazione dell'E3, aveva ricevuto forti critiche per la sua visione forse troppo azzardata, con una console interamente digitale che avrebbe stravolto per sempre il mercato dei videogiochi. Ma anche un futuro del divertimento elettronico che partirà, inevitabilmente, col freno a mano tirato. Perché il futuro, è inutile nasconderlo, anche nei videogiochi sta nel digitale, esattamente come successo per la musica e come sta accadendo per libri e home video. Ma intanto Microsoft può competere ad armi pari con Sony che, durante la presentazione della Playstation 4, aveva tenuto a precisare come supporti totalmente i videogiochi usati, di fatto facendo esultare i videogiocatori.

Marcia indietro, ripensamento?
"Microsoft ha ascoltato i commenti dei consumatori finali, la loro voce e ha preso una decisione molto importante, rimuovere tutte le restrizioni che hanno suscitato reazioni tanto negative - dice Evita Barra, direttore della Divisione Retail Sales & Marketing -. Una decisione non da poco: forse è la prima volta che un'azienda così importante decide di prendere seriamente in considerazione ogni feedback".

In questo modo, però, si fa un passo indietro rispetto a quella visione del futuro che Xbox One vuole essere
 "La macchina, come abbiamo spiegato, è disegnata per durare e per fornire tutti quei contenuti che potevano esistere già dal primo giorno. Diciamo che è come se ci fosse un pulsante per cambiare il mondo del videogioco da "fisico" a digitale. Per il momento non lo premiamo: i nostri consumatori ci hanno chiesto più tempo e noi glielo diamo". 

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Ma cosa si perderà di fatto?
"A qualcosa si dovrà rinunciare, è ovvio. Il discorso del cloud, quindi di tutti i contenuti sempre disponibili, in parte viene ridimensionato. Se prima potevamo andare da un nostro amico a Katmandu e grazie al nostro profilo, utilizzare tutti i nostri contenuti, oggi non sarà più possibile visto che è ancora necessario il supporto fisico del disco".

Fin dal primo giorno ogni gioco venduto su disco, sarà scaricabile in digitale: la scelta, quindi, spetta interamente al vidogiocatore. Un approccio "soft" che potrebbe funzionare?
"Sicuramente in questo modo anche per le software house sarà possibile valutare l'impatto del digital delivery (lo scaricamente digitale ndr) sulle vendite e fare le debite considerazioni".

In Italia, vista l'arretratezza in fatto di infrastrutture, non può che essere un bene
"Qui da noi sicuramente siamo più indietro, così come su altri mercati. Forse è presto per un mondo più connesso o interamente connesso come ce lo immaginavamo da subito con Xbox One".

Ma non scoraggiamoci. L'aereo per il futuro è pista, attrezzato per il decollo. Sono i videogiocatori, per loro stessa scelta, che preferiscono al momento stare nella comonda lounge dell'aeroporto. Il biglietto per il volo lo potranno acquistare a novembre: quando partire, però, sarà una loro scelta. La democrazia della rete, è anche questa. A patto di ricordare una cosa: il futuro non aspetta.