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Sergio Canavero si difende dagli attacchi: "Il trapianto di testa non è fantascienza"

Per il neurochirurgo l'intervento potrebbe essere un'alternativa all'eutanasia

Ansa

L'annuncio della possibilità in breve tempo di un trapianto della testa ha scosso il mondo medico e generato reazioni discordanti ma Sergio Canavero, il neurochirurgo di Torino secondo cui entro due anni sarebbe possibile realizzare questo tipo di intervento, replica: "Fantascienza è soltanto l'incompetenza di chi parla senza conoscere la materia".

"Non è illegale" - Canavero prosegue: "Sfido chiunque a invitarmi a discuterne alla presenza dei giornalisti". E, per dimostrare la validità dei suoi studi, cerca un finanziamento di 10 milioni di euro per completare la ricerca.  "Spero che l'Italia decida che questo progetto vale la spesa", sottolinea Canavero, che respinge anche le accuse di chi sostiene che la pratica sia illegale. "Lo è trapiantare un cervello - spiega - ma questo è un trapianto di corpo, una donazione multiorgano. Non è quindi vero che si tratta di una pratica illegali".

Alternativa all'eutanasia - Il neurochirurgo non vuole entrare nelle questioni etiche sollevate da una simile prospettiva: "Io sono soltanto uno strumento - sostiene - spetta alla società stabilire se utilizzarlo o meno. Credo, però, che i tanti Welby che ci sono in Italia, e non solo, potrebbero avere prospettive ben diverse da quelle di chi cerca l'eutanasia a tutti i costi".

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