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Obama a Berlino: "Cadano anche altri muri" "Garantiremo la pace anche senza le atomiche"

Il presidente americano spiega che le tensioni per i colloqui con i talebani erano previste, ma "spero che le trattative proseguano nonostante le difficoltà". Il presidente Usa poi annuncia: "Diminuiremo testate nucleari di un terzo"

Ansa

"Dobbiamo fare in modo di far sparire altri muri che ci sono nel mondo". Lo ha detto Barack Obama a Berlino, in conferenza stampa con Angela Merkel. Obama ha citato il discorso di Reagan alla Porta di Brandeburgo. Intanto la Merkel conferma l'impegno della Germania per il successo del trattato di libero commercio riservando però una bacchettata a Obama: "Apprezziamo il lavoro degli Usa sulla sicurezza, ma c'è una questione di proporzionalità".

"E' meraviglioso essere di nuovo a Berlino - ha poi detto Obama ringraziando la sua ospite - e sono contento dell'invito della cancelliera dopo i 50 anni dalla visita di Kennedy".

Meno testate nucleari per gli Usa - "Ho deciso che noi possiamo garantire la sicurezza degli Usa anche se riduciamo i nostri armamenti atomici strategici fino a un terzo", ha detto Barack Obama. "Dopo un esame complessivo delle nostre forze nucleari", il presidente degli Stati Uniti "ha determinato che possiamo garantire la sicurezza degli Usa e dei nostri alleati e partner mantenendo una forte e credibile deterrenza strategica, diminuendo con sicurezza fino a un terzo (il numero) delle armi nucleari strategiche dispiegate, rispetto al livello stabilito dal nuovo trattato Start". Questo il comunicato ufficiale della Casa Bianca nella 'fact sheet' sulla nuova filosofia nucleare Usa.

Medio Oriente: i casi Siria e Afghanistan - Il presidente americano ha quindi parlato degli sforzi per la pace in Afghanistan, in Siria e in Medio Oriente: gli afghani, ha spiegato riferendosi ai colloqui con i talebani, hanno bisogno di parlare con gli afghani per rompere il ciclo di violenze, e quindi "spero che i colloqui di pace proseguano nonostante le difficoltà". E a proposito dei problemi sorti con Kabul, che oggi ha annunciato lo stop ai negoziati sull'accordo sulla sicurezza, ha sottolineato che "sapevamo che ci sarebbero state tensioni, non è una sorpresa: siamo nel mezzo di una guerra", con morti da entrambe le parti. A conferma delle tensioni, è arrivata la dichiarazione del presidente Karzai: "Non ci uniremo ai negoziati in Qatar se non avverranno nell'ambito di un processo guidato dagli stessi afghani".

In Siria, invece, l'appello di Obama è perché finisca "lo spargimento di sangue: siamo uniti nel desiderio di trovare una soluzione nella trattativa". Il presidente ha sottolineato come "tutti i Paesi del G8, Russia inclusa, hanno sostenuto la necessità di creare un governo di transizione con pieni poteri". E sebbene le voci che gli Stati Uniti siano pronti a intervenire direttamente nella regione siano "esagerate", è vero che la Casa Bianca ha "le prove dell'uso di armi chimiche da parte del governo di Assad". La Merkel, da parte sua, ha invece lodato l'iniziativa statunitense per la ripresa del dialogo per la pace in Medio Oriente. "Questa opportunità deve essere sfruttata", ha sottolineato nella conferenza stampa congiunta a Berlino.

Obama ha quindi parlato di Guantanamo, sostenendo che "vorrei ancora chiuderlo ma ovviamente è stato più difficile delle aspettative", e dello scandalo datagate. In merito, il presidente americano ha sottolineato che "gli Usa non frugano nelle email dei cittadini", ma il governo ha mantenuto un "equilibrio appropriato" tra le esigenze dell'intelligence e i diritti civili.

Nuclare, Mosca: "Non possiamo prendere sul serio gli Usa" - Sulle dichiarazioni americane, la Russia, attraverso il vicepremier Dimitri Rogozin, ha dichiarato di non poter "considerare seriamente" le proposte di disarmo fatte oggi da Obama, nello stesso momento in cui gli Usa sviluppano il loro sistema di difesa antimissile.

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