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Annata nera per l'edilizia, "fallite 11mila ditte" Confesercenti: "Chiusi 134 negozi al giorno"

Secondo i dati dell'associazione dei costruttori il 2012 è stato un anno da scordare: sono 446mila i posti di lavoro perduti da inizio crisi. Ue drastica: "Il Pil pro capite italiano tra i più bassi d'Europa"

LaPresse

Crisi nera per edilizia, commercio e turismo. Per le costruzioni "il 2012 è stato l'anno peggiore", "la recessione è stata la più lunga nella storia del Paese". Lo sottolinea l'associazione dei costruttori Ance. Da inizio crisi i posti di lavoro persi sono 446mila, con i settori collegati salgono a 669mila "come gli abitanti di Palermo", calcola. Le imprese fallite sono 11.177. Per il commercio, Confesercenti dichiara: "134 negozi chiusi al giorno".

Ance: "Abbiamo toccato il fondo"- "Mai così bassi gli investimenti", che nel 2013 arrivano al sesto anno consecutivo di caduta, con un calo complessivo del 29%. Le imprese delle costruzioni che da inizio crisi hanno chiuso i battenti rappresentano il 23% dei fallimenti registrati in tutti i settori economici. "Muore l'edilizia, muore la filiera", evidenzia il rapporto, indicando che nel 2012 le consegne di cemento sono diminuite del 22,6% ed il fatturato del legno del 19%. Le stime per il 2013 indicano che gli investimenti "registreranno una ulteriore caduta del 5,6% rispetto al 2012", nonostante l'effetto positivo degli interventi del governo su incentivi fiscali e debiti della P.a. Per il 2014 sono due gli scenari possibili tracciati dall'associazione dei costruttori: senza politiche per il settore gli investimenti continueranno a calare del 4,3%, e vorrà dire che in sette anni le costruzioni avranno perso investimenti per 59,3 miliardi, il 32,1%. Sarà "il tramonto dell'intero tessuto industriale dell'edilizia". 

"Servono politiche per il settore" - Se invece verranno messe in campo politiche per il settore, ed in particolare attuando le proposte dell'associazione dei costruttori (revisione Imu, messa a regime degli incentivi fiscali per ristrutturazioni e ecobonus, riattivazione del circuito del credito) gli investimenti potrebbero tornare a crescere, dell'1,6%. Spendere 5 miliardi in infrastrutture nel 2014 aumenterebbe il Pil dello 0,33% e produrrebbe 44.500 posti di lavoro: una ''manovra di rilancio'' da mettere in campo nei prossimi 5 anni è possibile, sostiene l'Ance, senza sforare il limite del 3% di deficit e riducendo addirittura il rapporto debito/Pil''.

"Da decreto ecobonus 2,4 miliardi di euro nel 2013" - "Il decreto sugli ecobonus avrà un impatto per il 2013 di circa 2,4 miliardi di euro, derivante da un aumento del 3,2% degli investimenti in manutenzione straordinaria dello stock abitativo". Lo calcola l'associazione dei costruttori nel rapporto dell'osservatorio congiunturale sull'industria delle costruzioni.

Confesercenti: "134 negozi chiusi al giorno" - Tra 2008 e 2013, fra commercio e turismo c'è stata "un'enorme quantità di chiusure". Mancano all'appello "224.000 titolari e tantissimi collaboratori". Lo ha detto il presidente Confesercenti, Marco Venturi. "Un'ecatombe: ogni giorno chiudono 5 negozi di ortofrutta, 4 macellerie, 42 di abbigliamento, 43 ristoranti, 40 pubblici esercizi", ha aggiunto. "No all'aumento dell'Iva e no alla Tares", ha sottolineato Venturi.

Pil pro capite italiano fra più bassi d'Europa -
Il Pil pro capite dell'Italia è inferiore del 10% alla media dell'eurozona e leggermente inferiore anche alla media Ue. E' quanto emerge dalla prima stima Eurostat per il 2012, dove, posta pari a 100 la media dei 27 espressa in termini di potere d'acquisto, l'Italia è a 98 punti, contro la media di 108 dei 17. Simile la situazione della Spagna, con 97. Il Paese più ricco si conferma il Lussemburgo, con un Pil pro capite oltre due volte e mezzo superiore alla media Ue (271%), mentre il più povero resta la Bulgaria con meno della metà della media Ue (47%).

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