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Ex Ilva, pronto il ricorso dei commissari: "Non ci sono le condizioni per il recesso di ArcelorMittal"

Il ministro Gualtieri: "Useremo tutti gli strumenti necessari per risolvere la crisi". Italia Viva presenta due emendamenti per lo scudo

ArcelorMittal deve mantenere la gestione dell'ex Ilva poiché mancano le condizioni giuridiche per il recesso dal contratto di affitto preliminare alla vendita. A sostenerlo è il ricorso d'urgenza e cautelare che verrà presentato nei prossimi giorni al tribunale di Milano dai legali dei commissari straordinari. Intanto slitta a martedì il deposito, sempre nel capoluogo lombardo, dell'atto con cui la multinazionale chiede il recesso.

Per il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, sul caso il governo deve "mettere tutti gli strumenti necessari, tutti gli strumenti di cui dispone, per una prospettiva di sviluppo che sia di mercato". Secondo Gualtieri, intervistato a Milano dal direttore dell'Huffington Post Lucia Annunziata, l'esecutivo può "concorrere a una soluzione di rilancio dell'ex Ilva secondo il piano industriale" originario, anche se magari "adattato alle circostanze" dopo l'annuncio del ritiro di ArcelorMittal.

Pensare invece a una nazionalizzazione dell'ex Ilva, ha detto il ministro, "è una pericolosa illusione". Un intervento della Cdp "non va escluso dalla cassetta degli strumenti di cui disponiamo", mentre "l'idea che nelle crisi industriali c'è una soluzione magica con lo Stato che compra è una pericolosa illusione, eviterei una discussione bianco e nero". 

Due emendamenti presentati da Italia Viva  Italia Viva ha presentato due ementamenti al decreto fiscale che hanno come oggetto l'ex Ilva. Si tratta di due 'scudi', uno generale che vale per tutte le aziende e uno specifico per l'Ilva, che copre la societa' dal 3 novembre (data di decadenza del precedente scudo penale) fino alla fine del risanamento. 

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