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Livorno, ristorante nella bufera per un cartello offensivo contro i disabili.

 Il cartello choc è stato affisso in risposta alla richiesta di rimozione della pedana che non sarebbe a norma. Esplode la polemica

Quella pedana per disabili montata fuori dal ristorante a certi livornesi sembrava proprio brutta. Avevano presentato quindi un esposto per chiederne la rimozione. Nessuno si sarebbe mai aspettato una replica del locale del genere.  "Secondo alcuni mongoloidi autoctoni... " hanno scritto e affisso i proprietari del locale, in un cartello che offende i diversamente abili e i loro genitori. La polemica dalla città è esplosa  in rete. 

Il ristorante si chiama "Stuzzicheria di mare a Venezia" e popola il quartiere più alla moda della città toscana,  E' un luogo pieno di fascino che si snoda tra i canali, le barche ormeggiate, i baretti e i ristoranti. Quello scivolo per favorire il passaggio delle sedie a rotelle a qualcuno proprio non è piaciuto e ha fatto un esposto al Comune.

 Il cartello choc è stato affisso in risposta alla richiesta di rimozione della pedana che non sarebbe a norma.  Nel testo viene usata la disabilità come motivo di polemica e anche di insulti, Tra puntini di sospensione e accuse esplicite, dice in sostanza: "Avremmo consigliato ai genitori di questi mongoloidi di fare il tri test e l’amniocentesi e magari ripetere l’esame, e poi, visti i miserabili risultati, non farne di nulla".

Non pago del messaggio sulla porta, il locale ha pensato di rilanciarlo pure sulla sua pagina Facebook che in poco tempo è stata inondata di commenti di indignazione. Il post dopo alcune ore è stato rimosso. Tuttavia il Comune di Livorno è intervenuto, con una nota, per condannare l'iniziativa.

"L'Amministrazione comunale tutta - si legge - si unisce allo sconcerto a cui hanno dato voce, in queste ore, tante persone colpite dal vergognoso messaggio che è apparso fuori da un locale della Venezia".

Dopo le critiche, il locale livornese ha scritto un post di scuse:  "Parlando a nome della Stuzzicheria di mare, vi porgo le mie più sincere scuse per il post che sta girando sul nostro conto. Non volevamo offendere nessuno con questa lettera".

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