Mentre prosegue l'empasse della politica spagnola, dopo che il partito socialista ha rivinto le elezioni senza però ottenere la maggioranza, la vera novità è rappresentata da Vox il partito di destra che conquista ben 52 seggi e diventa la terza forza politica del Paese.
Chi è Santiago Abascal - Quarantatré anni, nato nel 1976 nei Paesi Baschi, Santiago ha militato per lungo tempo nel Partido Popular prima di fondare Vox, ed è stato minacciato dall'Eta in gioventù. Oggi è l'outsider che potrebbe rompere ogni equilibrio. Ha, infatti, creato la grande novità nel panorama politico spagnolo con la sua formazione ultranazionalista, anti-immigrazione e anti-femminista che si attesta intorno al 14% in un Paese in cui l'estrema destra era quasi inesistente.
Marginale fino ad appena qualche mese fa Abascal, barba impeccabilmente tagliata e sguardo penetrante, ha tratto beneficio dal suo discorso molto duro contro il separatismo catalano. Dettando l'agenda mediatica a colpi di dichiarazioni polemiche, attacca i media classici e si serve in modo massiccio dei social network per fare campagna elettorale.
"Siamo la terza forza politica" ha detto esultante il neoleader rivolto ai suoi sostenitori nella sede del partito a Madrid. "Siamo stati protagonisti - ha aggiunto - dell'impresa più rapida e folgorante della politica spagnola". Sposato due volte e padre di quattro figli, è famoso per girare con una pistola Smith & Wesson sotto la giacca. Durante le elezioni Abascal ha chiesto l'erezione di un vero e proprio muro attorno alle due enclavi di Ceuta e Melilla per arrestare l'immigrazione.
Le politiche di Vox - I cavalli di battaglia di Abascal hanno fatto breccia nell'elettorato iberico. Dio, patria e famiglia sono le parole d'ordine di una destra tradizionalista che avevano decretato il successo dei partiti sovranisti nel resto d'Europa. Anche se in realtà non tutto il bagaglio politico di Abascal è assimilabile a quello affermatosi in Italia, Francia o Germania.
Altri temi forti del partito di ultradestra sono poi il no all'aborto, no all'equiparazione dei matrimoni omosessuali, la difesa delle tradizioni religiose e la chiusura delle mosche. Il leader si è dichiarato anche nemico giurato del femminismo, del #metoo e delle leggi sulla violenza di genere. "Sarebbe come dire - ha spiegato - che i maschi hanno insito nel dna il fatto di essere degli assassini". Ultima chicca: la corrida che è un patrimonio culturale nazionale e come tale va difeso dagli attacchi dei progressisti radical chic.