Conte: "Mittal deve tenere tutti gli operai o niente scudo penale"
Il presidente del Consiglio non fa sconti, attacca su Taranto e si prepara a una battaglia legale
È dura la presa di posizione di Giuseppe Conte. Che non intende fare passi indietro. In una intervista al Fatto Quotidiano il presidente del Consiglio ribadisce la posizione dell'Italia: "Se Arcelor Mittal confermasse la dismissione dell'ex Ilva, prepariamo la battaglia legale convinti di avere ottime probabilità di successo".
Ci sarà a breve un incontro che dovrebbe essere risolutivo per capire le intenzioni che i titolari hanno per davvero. Ma il problema non è giudiziario, bensì industriale. Quindi lo scudo penale è solo una scusa a cui è difficile attaccarsi. "La società indiana - ha detto Conte - non ha più alibi. Si prenda le sue responsabilità".
Ma nel corso dell'intervista, il premier ha affrontato anche altri temi. A proposito dell'attentato e il ferimento dei cinque soldati italiani in Iraq, Conte ha ribadito l'impegno del nostro Paese nell'assicurare i lavori presso la diga di Mosul di circa 500 militari.
E per quanto riguarda la politica interna, Conte ha affrontato il delicato passaggio della Legge di Bilancio: "Abbiamo cancellato un bel po' di maxi-tasse -ha spiegato il presidente del Consiglio - Innanzitutto l'aumento di 23 miliardi di Iva. E ora mi impegno a destinare pressoché integralmente le somme recuperate dall'evasione in un fondo per ridurre la pressione fiscale".
"L'impianto e i contenuti essenziali non possono essere rimessi in discussione. Plastic tax e imposta sulle auto aziendali sono interventi che saranno spiegati, oltreché facilmente sostenibili".
"In soli due mesi -ha concluso il presidente del Consiglio - questo governo ha gettato le basi per fare dell'Italia un Paese più verde, più digitalizzato, meno burocratico, con infrastrutture più efficienti e tasse meno pesanti. Abbiamo anche varato il pacchetto più organico e incisivo mai visto finora contro l'evasione fiscale e l'emersione dell'economia sommersa".
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