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Bergoglio: "Non ho voluto io essere Papa"

Lezione di umiltà del Pontefice: "Vivo a Santa Marta perché ho bisogno di stare tra la gente". E poi l'invito a tutti i cristiani: "Non lavatevi le mani come Pilato, ma immischiatevi nella politica"

Ansa

"Una persona che vuole fare il Papa, Dio non la benedice. Io non ho voluto fare il Papa". Così il Pontefice ha risposto alla domanda di uno studente di una scuola dei gesuiti che gli chiedeva se lui volesse diventare successore di Pietro. Bergoglio ha quindi parlato dello spirito di servizio, spiegando che bisogna "aprirsi agli altri, specialmente ai più poveri e bisognosi, e lavorare per migliorare il mondo in cui viviamo".

"Non è soltanto una questione di ricchezza, per me è un problema di personalità, io ho la necessità di vivere fra la gente, se io vivessi solo, forse un po' isolato, non mi farebbe bene", ha poi detto papa Francesco rispondendo a braccio alla domanda di uno degli allievi della scuole dei gesuiti che gli chiedeva come mai abbia scelto uno stile di vita sobrio, risiedendo a Santa Marta e rinunciando a vivere nell'appartamento pontificio.

"Questa domanda - ha spiegato Francesco - me l'ha fatta anche un professore, ma perché lei non va ad abitare là, mi ha chiesto, ma mi senta professore, gli ho risposto, per motivi psichiatrici, perché è la mia personalità". "L'appartamento - ha aggiunto Papa Bergoglio - non è tanto lussuoso, ma non posso vivere da solo e poi credo che i tempi ci parlano di tanta povertà nel mondo e questo è uno scandalo". Francesco ha spiegato infine che tutti e lui stesso devono "assomigliare meglio a Gesù che era il Maestro povero".

Il Pontefice ha persino rivolto un invito a tutti i fedeli: "Noi cristiani non possiamo giocare la parte di Pilato, lavarci le mani, non possiamo, dobbiamo immischiarci nella politica". "La politica - ha sottolineato - è una delle forme più alte di carità in quanto cerca il bene comune: i laici cristiani devono lavorare in politica".

Bagnasco: "Politica parla di presidenzialismo. E il lavoro?" - "La politica discute sui suoi costi e sul presidenzialismo, nessuno esclude che questi problemi siano importanti per il bene del Paese, ma la gente sente nella carne il problema del lavoro per tutti e in particolare per i giovani". Lo ha detto il presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco.

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