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Sul mercato auto pesa il fisco

Per l’Unrae troppo elevata la pressione fiscale

Dal Web

C’è un dato che, all’interno della crisi del mercato auto italiano, emerge con evidenza e sul quale poco si riflette. Mai le autovetture acquistate dai privati sono state così poche, meno del 60% sul totale delle vendite lo scorso mese di maggio. Vale a dire che, pur nella gravissima crisi generalizzata di vendite, gli acquisti delle flotte aziendali e delle società di autonoleggio valgono più del 40% del mercato.

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Il perché è presto detto: la pressione fiscale sull’auto privata ha raggiunto l’apice, il punto di non ritorno, e tante famiglie rinunciano ormai a comprarsi un modello nuovo o a rinnovare la propria vecchia automobile. Per Massimo Nordio, Presidente dell’Unrae – l’associazione dei costruttori auto stranieri in Italia – è necessaria un’iniziativa del Governo per ridurre il carico fiscale sulle automobili. D’altronde qualcosa bisogna pur inventarsi per ridare smalto al settore. A maggio il calo delle vendite è stato “soltanto” dell’8% rispetto al maggio 2012, ma ormai sono 36 mesi consecutivi che si registra il segno meno!

L’industria automobilistica italiana contribuisce all’11,4% del Pil, il suo crollo così marcato affonda il reddito nazionale e le stesse casse dello Stato, che vede ridursi il gettito IVA con i minori acquisti. Servono incentivi allora, ma quali? Per Nordioil Governo deve intervenire sul carico fiscale e l’occupazione”, due fattori che possono rilanciare i consumi. “Dobbiamo tutti comprendere che la pressione fiscale è a livelli incompatibili con qualunque aspirazione di crescita ed è necessaria un’iniziativa di Governo che dimostri attenzione verso i bisogni delle famiglie e delle imprese”.

Le famiglie si orientano sempre più sui segmenti piccoli (A e B), che insieme valgono il 61% dell’intero mercato, oltre 4 punti in più del maggio 2012. Ci si difende con le auto a gpl e metano, che hanno costi di esercizio più bassi, ma anche questo settore si è ormai assestato: 14,4% del totale di maggio. E ci si difende anche con l’usato: i passaggi di proprietà sono stati a maggio più di 418 mila, il 10% in più del maggio 2012.

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