Nuovi scontri in nottata in Turchia, dove la polizia ha usato lacrimogeni e idranti contro centinaia di manifestanti in diverse città, tra cui Istanbul, Ankara e Hatay. Oggi il vicepremier Bulent Arinc incontra gli oppositori a Istanbul. La feroce repressione delle manifestazioni avvenute in tutto il Paese ha fatto, secondo le associazioni mediche, 3 morti e 3mila feriti, alcuni dei quali gravi.
Qualche apertura nei confronti dei manifestanti - Nella giornata di martedì, dopo un colloquio con il presidente turco Abdullah Gul, Arinc, ha ammesso errori nella gestione della protesta iniziale contro la distruzione del Gezi Park a Istanbul e si è scusato con i manifestanti ecologisti scesi in campo la per salvare i 600 alberi del parco, condannati per fare spazio a un centro commerciale. Proprio la durissima e gratuita repressione della protesta aveva innescato una rivolta di massa su scala nazionale del "popolo laico" contro l'esercizio autoritario del potere del premier islamico.
Anche l'Italia protesta contro l'uso eccessivo della forza - Dopo i moniti e le condanne già piovuti da tutto il mondo il governo italiano con il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha avvertito Ankara oggi che "l'uso sproporzionato della forza da parte della polizia non può essere una risposta accettabile alle proteste". Il ministro della Difesa, Mario Mauro, ha parlato di fatti "gravissimi" e ha invitato Ankara a "rimettere le persone al centro delle sue preoccupazioni".