Beppe Grillo accusa le fondazioni di ostacolare la democrazia e di impedire la libertà di stampa in Italia perché controllate da multinazionali come l'Enel, l'Eni, l'Edison e la Nestlè. Da un comizio a Riesi, nel Nisseno, il leader del M5S elenca i ministri che occuperebbero i posti nei consigli di amministrazione, partendo dal premier, Letta, per proseguire con Alfano, Orlando, Lupi, Lorenzin, Carfagna e alcuni giornalisti.