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Gué Pequeno: "Sono un bravo ragazzo, giuro"

Presenta a Tgcom24 il suo secondo disco da solista e nel suo futuro c'è la moda

Ufficio stampa

Dopo la fortunata esperienza da solista con "Il ragazzo d'oro" nel 2011, Gué Pequeno abbandona momentaneamente i Club Dogo per pubblicare il 4 giugno "Bravo ragazzo". Numerose le collaborazioni da Emis Killa a Fabri Fibra. Imprenditore e musicista Gué è balzato alla cronaca rosa per il flirt con Nicole Minetti ma lui non ne parla: "Non ho bisogno del gossip e non mi riguarda".

Come sei arrivato a "Bravo ragazzo"?
Dopo "Il ragazzo d'oro" che è andato molto bene ho voluto raccogliere un po' di canzoni in questi due anni in cui è praticamente successo di tutto. Il volume dei dischi venduti è aumentato grazie anche ai talent show e all'ondata rap. Poi il disco coi Club Dogo è andato bene e per tutti noi è stato un periodo fortunato. Così ho chiamato un po' di rap e produttori francesi per dare al mio secondo disco un sound internazionale.

Mi sembra tu ci sia riuscito. La copertina dell'album è futuristica...

E' stata una mia volontà affidarla ad un artista bravissimo che ha riprodotto dei mitragliatori. Io sono un feticista del design e ci tengo che la confezione del disco, che è presente anche in una versione deluxe speciale, rappresenti anche esteticamente il sound del disco. Una scelta rischiosa e meno cheap fatta anche coi prossimi tre video che vedrete tra cui "Business" e "Rose nere". Vi stupiranno e saranno molto post moderni.

Ma sei veramente un bravo ragazzo?
So che posso non sembrarlo, i rap hanno la fama dei maledetti, ma lo sono veramente! Il disco inizialmente doveva chiamarsi come una delle canzoni della versione deluxe "Oh mio dio" poi ci ho ripensato e sarà una trilogia. Siamo partiti con "Il ragazzo d'oro", "Bravo ragazzo" e il prossimo sarà "Ragazzo boh" (ride, ndr).

In uno dei brani dici che "il protagonista (della Bibbia) è un po' poco credibile", come mai?

Sono un appassionato dell'iconografia cristiana anche se sono ateo e sono sempre rimasto affascinato a livello estetico da tutto quello che circonda la cristianità. Sono nato il 25 dicembre dunque ho sempre giocato su questo evento. In ogni caso dico che il protagonista della Bibbia è poco credibile perché si raccontano delle cose supernaturali! E' come quando vai da ragazzino al cinema e ti stupisci davanti ad un film di fantascienza.

Punto il dito anche sulla crisi e su quelli in fila per l'iPhone...
Il nostro Paese è contraddittorio e controverso con una forte ipocrisia di fondo. Si critica chi compra l'iPhone quando in fondo lo si vuole. Criticano i calciatori e i loro soldi, quando in fondo c'è un po' di invidia. Non sono un filosofo ma un rapper e voglio specificare che la musica rispetto agli altri settori è un business "povero". A parte i cinque nomi grossi gli altri non guadagnano molto.

E' per questo che sei diventato un imprenditore?
La famiglia Dogo dà da mangiare a tante persone e uomini che hanno famiglia. Anche l'etichetta Tanta Roba Label è una realtà piccola ma funzionante (ha prodotto Ensi, Salmo e Gemitaiz, ndr). Ora penso ad una linea di abbigliamento. Con uno stilista metteremo in vendita prima sul sito zenmilano.com e poi fisicamente nei negozi delle magliette "street wear".

Imprenditore, musicista e stilista di successo. Sei finito nell'occhio del ciclone rosa per il tuo flirt con Nicole Minetti. Ti ha infastidito?
Non mi ha dato fastidio ma il mondo dei giornali scandalistici è quanto più lontano da me. Del vippismo italiano di certi personaggi tv non me ne frega nulla. Se c'è una figa che balla comunque fa qualcosa, produce mentre molti altri stanno lì che non fanno nulla, come i tronisti. Questi personaggi vivono del gossip e io non ho bisogno di questo. Lavoro e do lavoro e il 90% di quelle persone così me la sucano, scusate se lo dico. Comunque quando sto con una ragazza non guardo il suo curriculum. Di Nicole parlerò sempre bene. Il resto non mi interessa. Io vendo solo dischi.

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