Ddl Nitto Palma: pm politicizzato, stop processo
Il testo, ribattezzato "salva-Berlusconi", presentato dal Pdl in commissione Giustizia del Senato. Dura protesta dell'Anm: viola i diritti dei magistrati
Se un pm è "politicizzato" e di conseguenza viene sanzionato, si blocca il processo a cui lavora e viene trasferito d'ufficio. E' quanto prevede un ddl di Francesco Nitto Palma (Pdl) all'ordine del giorno della commissione Giustizia del Senato e già ribattezzato come "salva-Berlusconi". "Nessun rischio di blocco dei processi", ha poi precisato Nitto Palma. "Parliamo solo di trasferimenti d'ufficio".
Il disegno di legge, messo a punto dal presidente della commissione Giustizia del Senato che ha già scelto come relatore il senatore del Pd Felice Casson, è considerato dal Pd e dall'opposizione come un tentativo di intervenire nei processi che riguardano Silvio Berlusconi, soprattutto per il dibattimento sul caso Ruby. Le ripercussioni non mancherebbero anche sul processo Mediaset, in cui il leader Pdl è stato condannato a Milano in secondo grado e rispetto al quale la Cassazione ha già rigettato la richiesta dei legali di Berlusconi di trasferimento a Brescia per legittimo sospetto.
Il ddl che reca il titolo "Disposizioni in materia di responsabilità disciplinare dei magistrati e di trasferimento d'ufficio" è di soli tre articoli e stabilisce che per i procedimenti in corso alla data di entrata in vigore della legge ci sia una sospensione di 6 mesi se i pm titolari sono sottoposti a procedimento disciplinare per esternazioni che ne pregiudichino l'imparzialità.
Articolo 1 - Nel dettaglio, l'articolo 1 aggiunge due nuove fattispecie di 'punibilità' per i magistrati con modifiche all'articolo 3 del decreto legislativo n.109 del 23 febbraio 2006. Si prevede che costituisce illecito disciplinare "rendere dichiarazioni che, per il contesto sociale, politico o istituzionale in cui sono rese, rivelano l'assenza dell'indipendenza, della terzietà e dell'imparzialità richieste per il corretto esercizio delle funzioni giurisdizionali". I magistrati incapperanno in sanzioni, continua la proposta, anche per "ogni altro comportamento idoneo a compromettere gravemente l'indipendenza, la terzietà e l'imparzialità del magistrato, anche sotto il profilo dell'apparenza, nel contesto sociale o nell'ufficio giudiziario in cui il magistrato esercita le proprie funzioni".
Articolo 2 - All'articolo 2 si specifica che i trasferimenti d'ufficio avverranno anche "per qualsiasi situazione non riconducibile ad un comportamento volontario del magistrato" per cui non può nella sede che occupa, amministrare giustizia nelle condizioni richieste dal prestigio dell'ordine giudiziario.
Articolo 3 - Nel ddl Palma lo stop ai processi viene stabilito all'articolo 3 dove una norma transitoria stabilisce che "tutti i procedimenti pendenti alla data di entrata in vigore della legge sono rimessi al Ministro della giustizia e al Procuratore generale presso la Corte di cassazione per le proprie determinazioni in ordine all'eventuale esercizio dell'azione disciplinare e restano, conseguentemente, sospesi per il periodo di sei mesi". I magistrati titolari di quei processi pendenti, stabilisce ancora l'articolo 3, saranno trasferiti d'ufficio.
Nitto Palma: nessun blocco dei processi - ''Nel mio ddl non c'è nessun riferimento ai processi penali in corso, è falso il blocco dei processi''. Lo precisa Francesco Nitto Palma che ha presentato un ddl sulla responsabilita' disciplinare dei magistrati. ''Riguarda - aggiunge - solo i procedimenti e i trasferimenti d'ufficio dei magistrati''.
Di Pietro: "Uno sfregio alla giustizia" - "E smettiamola con questo utilizzo privato delle istituzioni! Il ddl Nitto Palma è l'ennesima norma ad personam. E' uno sfregio alla giustizia". E' quanto scrive sul suo profilo Twitter Antonio Di Pietro.
Verdini: "Ddl Palma incredibile, riforme a rischio" - "Delle due l'una: o il Pdl vuole le riforme nell'interesse generale o preferisce attaccare l'autonomia dei magistrati e proporre disegni di legge incredibili come quello sui pm intestato a Nitto Palma. Le due cose non possono stare assieme. Berlusconi non è un perseguitato, è stato negli ultimi vent'anni presidente del Consiglio e leader di un partito, ha avuto la piena agibilità politica, nonostante il suo evidente conflitto di interessi. Se il Pdl pensa di avviare il percorso delle riforme con questi argomenti, che obiettivamente sono 'mine', si rischia di partire con il piede sbagliato". Lo dichiara Walter Verini, capogruppo Pd nella commissione Giustizia.
Bondi: "Non mi convince, crea problemi" - "C'è qualcosa che non mi convince nella presentazione del disegno di legge sui processi presentato dal presidente della Commissione giustizia. Non è questa la strada maestra per riformare la giustizia per cui esiste una sempre più estesa coscienza e condivisione. Semmai è la strada più facile per creare ulteriori problemi a Silvio Berlusconi". Così Sandro Bondi, coordinatore del Pdl, in una nota.
L'ira dell'Anm - Il ddl presentato al Senato da Nitto Palma in materia di procedimenti disciplinari dei magistrati comporterebbe "una grave compromissione della liberta' di espressione e un vulnus ai diritti costituzionali del magistrato con rischi di condizionamento indiretto sull'esercizio della funzione giudiziaria". Lo rileva l'Anm.
SU TGCOM24