Se lo spreco d'acqua continuerà al ritmo attuale, nell'arco di due generazioni l'oro blu non sarà più sufficiente per la maggior parte dei 9 miliardi di persone che popoleranno la Terra. Questo lo scenario elaborato da più di 500 ricercatori di tutto il mondo riuniti in una conferenza a Bonn. Gli esperti hanno lanciato un appello per un uso più razionale delle risorse idriche per evitare che la prospettiva dalle tinte apocalittiche si realizzi.
Cattiva gestione - Nella così chiamata "Dichiarazione di Bonn", i ricercatori rilevano che "la crisi dell'acqua è del tutto evitabile" in quanto si deve "solo a una cattiva gestione di questa risorsa essenziale e insostituibile".
L'attività umana gioca un ruolo centrale nel sistema idrico globale. Piccoli e individuali gesti sbagliati si sommano e si riflettono su cambiamenti globali. In questo modo, l'uomo ha cambiato drasticamente la portata dei fiumi, delle riserve sotterranee d'acqua, alterato la qualità dell'acqua e danneggiato gli ecosistemi acquatici.
Con le attuali conoscenze, sottolineano i ricercatori, non è possibile prevedere esattamente quando il limite planetario sarà superato. Se si arriverà a quel punto, secondo gli esperti, si potrebbero innescare cambiamenti irreversibili con potenziali, catastrofiche conseguenze.
Siamo ancora in tempo - Ma tutto ciò può essere ancora evitato, avvertono i ricercatori, che hanno elaborato sei raccomandazioni.
1. Potenziare la ricerca sul sistema idrico globale
2. Elaborare una sintesi delle attuali conoscenze sul sistema acqua per migliorarne la protezione
3. Formare la prossima generazione di ricercatori specializzati nel settore idrico
4. Intensificare il monitoraggio dell'acqua
5. Preferire soluzioni basate sulla salvaguardia degli ecosistemi a costosi interventi strutturali
6. Stimolare l'innovazione nella gestione dell'acqua