BOZZA DI RACCOMANDAZIONI

Ue verso la chiusura della procedura sull'Italia

La proposta della Commissione sarà esaminata mercoledì. "Roma continui su risanamento conti"

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La Commissione Ue proporrà ai 27 di chiudere la procedura di deficit eccessivo raccomandando all'Italia di andare avanti sulla strada del risanamento dei conti pubblici. E' quanto emerge dalla bozza del documento con le 'raccomandazioni' Ue che dovrebbe essere approvata mercoledì dalla Commissione europea.

Sarebbero in tutto sei le raccomandazioni che la Commissione intende rivolgere all'Italia in parallelo con la proposta di chiusura della procedura di deficit eccessivo. Al primo posto c'è naturalmente quella relativa al proseguimento dell'azione di "consolidamento" del bilancio, mentre con le altre si sottolinea l'esigenza di portare avanti quel processo di riforme essenziale per ridare slancio alla crescita del Paese e quindi anche all'occupazione.

In quest'ottica, il documento messo a punto dai servizi del commissario Ue per gli affari economici e monetari Olli Rehn evidenzia la necessità di rendere molto più efficiente la macchina della pubblica amministrazione per alleggerire il sistema produttivo di una zavorra che troppo spesso ne condiziona l'attività e lo sviluppo. E chiede anche all'Italia di intervenire per rendere più efficace e produttivo il sistema bancario nazionale. Nonostante la riforma Fornero, Bruxelles insiste poi su una maggiore flessibilità del mercato del lavoro mettendo l'accento sull'opportunità di una contrattazione contrattuale maggiormente incentrata sul livello aziendale che non su quello nazionale.

La riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese, nonché una maggiore apertura alla concorrenza del mercato dei servizi sono le altre due 'raccomandazioni' che completano il pacchetto messo a punto dalla Commissione. Con il suo via libera alla chiusura della procedura per deficit eccessivo, che salvo sorprese dovrebbe essere confermato dal collegio dei commissari mercoledì, Bruxelles certificherà che il programma d'azione messo in campo dal governo consentirà all'Italia di restare al di sotto della soglia del 3% nel rapporto deficit-Pil sia quest'anno e sia nel 2014. Aprendo così uno spazio di manovra, seppure limitato, per realizzare investimenti pubblici produttivi in cofinanziamento con fondi della stessa Unione.