"Era ancora viva quando le ho dato fuoco". E' la sconvolgente rivelazione fatta agli inquirenti dal diciassettenne reo confesso dell'omicidio di Fabiana Luzzi, a Corigliano Calabro. Il ragazzo, fidanzato della giovane, ha raccontato i particolari dell'omicidio al pm della Procura di Rossano durante l'interrogatorio avvenuto nella notte. Il corpo della ragazzina era stato trovato, carbonizzato, in una zona di campagna.
L'adolescente, che avrebbe compiuto 16 anni a luglio, era scomparsa venerdì da casa a Corigliano Calabro. E' stata accoltellata e uccisa dal fidanzatino che, messo sotto torchio, ha confessato. Probabilmente la ragazzina sarebbe morta subito dopo la scomparsa o sabato mattina.
A denunciare la scomparsa è stata la famiglia, molto nota in paese per la sue attività commerciali. I genitori si sono preoccupati non vedendola rientrare dall'istituto per ragionieri che frequentava. Lo scorso anno la ragazza si era allontanata da casa dopo un litigio col fidanzatino ed era stata poi rintracciata da amici, a Bologna.
Il fidanzatino ha confessato - Il giovane, venerdì pomeriggio, si è presentato all'ospedale di Corigliano con delle ustioni al volto. In un primo momento non aveva voluto fornire una spiegazione, ma dietro le insistenze dei carabinieri, ai quali, intanto, era giunta la denuncia di scomparsa della ragazza, che non era tornata a casa dopo la scuola, aveva parlato di un'aggressione subita. Una versione che non ha convinto i carabinieri, che hanno continuato a sentirlo sino a quando, nella serata di ieri, ha fornito indicazioni per il ritrovamento del cadavere.
Uccisa per gelosia - Il ragazzo avrebbe detto al pm della Procura di Rossano, Maria Vallefuoco, di avere accoltellato la fidanzatina al termine di una lite nata per il rapporto travagliato che esisteva tra loro. Un rapporto ripreso da poco e caratterizzato da gelosie reciproche.
"Era ancora viva quando le ho dato fuoco" - Dopo averla accoltellata, ha raccontato l'adolescente, ha dato fuoco al corpo della ragazzina. E ha rivelato, in una lunga confessione resa senza versare una lacrima, di aver dato fuoco alla giovane mentre era ancora viva. Sul corpo della sedicenne sono state trovate ferite d'arma da taglio.
Il fidanzato, che studia nella stessa scuola della ragazzina (l'istituto tecnico di Corigliano), ma in un'altra classe, ha raccontato che venerdì è andato a prendere Fabiana a scuola. I due si sono poi appartati in una strada isolata nelle vicinanze dell'istituto. Il minore ha poi detto di avere litigato con la ragazza e poi di averla accoltellata più volte. Quindi ha gettato il coltello, insieme allo zainetto e al cellulare della vittima, che non sono stati ancora trovati. Ed è poi andato a rifornirsi di benzina per dar fuoco alla giovane.
"Lei mi ha aggredito" - Il fidanzato killer si è anche giustificato dicendo: "Lei mi ha aggredito e io l'ho accoltellata più volte". Il giovane ha poi dichiarato che la lite è scoppiata per le frequentazioni che entrambi avevano avuto nel periodo in cui avevano interrotto la loro relazione. Entrambi se le rinfacciavano, anche se sembra che fosse soprattutto lui a manifestare gelosia.
"Sono stanco, voglio dormire" - Durante l'interrogatorio, il fidanzato della vittima ha detto più volte: "Sono stanco, voglio andare a dormire". Il ragazzo, che compirà 18 anni la prossima estate, non avrebbe manifestato nessun pentimento per quello che ha fatto. Solo saltuariamente ha manifestato un minimo di emozione.
Amici di Fabiana: "Lui la picchiava" - In gruppo il fidanzato di Fabiana era un ragazzo silenzioso, ma con lei usava spesso alzare le mani. E' questo il ritratto del diciassettenne fatto dagli amici di lei. Secondo il loro racconto quel giovane aveva un rapporto morboso nei confronti della ragazzina e arrivava spesso a picchiarla.
Rabbia a Corigliano: "Dovrebbero ammazzarlo" - Esplode la rabbia fra gli abitanti di Corigliano Calabro: "Dovrebbero ammazzarlo. E' troppo grave quello che ha fatto", ha detto uno degli abitanti del paese. Già nella serata di sabato una piccola folla si era radunata davanti alla caserma dei carabinieri dopo che si era diffusa la notizia del ritrovamento del cadavere e del fermo del ragazzo.
Vescovo: "Gesto orribile, ma serve perdono" - L'omicidio di Fabiana Luzzi è un gesto "orribile e violento che certamente esige una condanna precisa". Lo ha detto l'arcivescovo di Rossano-Cariati, Santo Marcianò. "Ora però - ha aggiunto il presule - mi auguro che si stronchino i toni accesi della rabbia e della vendetta e si trovino gesti di solidarietà, amore, perdono per non far sentire sole le vittime di questa tragedia".
La sorella della vittima: "Chiusi nel nostro dolore" - "Non vogliamo dire niente. Grazie. Siamo chiusi nel nostro dolore", ha detto una delle tre sorelle di Fabiana uscendo dalla casa dei genitori. Come lei, anche i genitori della vittima hanno fatto sapere ai giornalisti, tramite alcuni amici della figlia, che non intendono parlare con nessuno.
Un amico della ragazzina: "Fine terribile" - "Era una brava ragazza e non meritava di fare la fine terribile che ha fatto. Non c'è giustizia", ha detto un amico della sedicenne, dopo essere andato a trovare i genitori della vittima. "Non c'è nulla di più brutto che perdere un figlio", risponde a chi gli chiede come stanno i genitori della ragazza. "L'assassino? Lo conoscevo solo di vista - aggiunge - e quindi non so che tipo sia". Poi, con le lacrime agli occhi, saluta e si allontana.
Parenti e amici nella casa della famiglia - Tristezza e dolore tra parenti e amici di Fabiana: dall'alba c'è un mesto via vai nell'abitazione dei genitori. Il padre è un commerciante di ricambi per auto, mentre la madre è casalinga. I genitori vivono in un appartamento al primo piano di una palazzina bianca nella frazione Scalo di Corigliano.