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Corsa al Campidoglio, la campagna elettorale si chiude con lo scontro tra Grillo e Berlusconi

Tutti i candidati nelle piazze con i big dei partiti, ma davanti ai palchi mancano gli elettori

LaPresse

Chiusura di campagna elettorale infuocata a Roma, dove per la corsa al Campidoglio sono scesi in campo i big. A due giorni dal voto, nelle piazze della Capitale si sono confrontati quasi in contemporanea Silvio Berlusconi a sostegno di Gianni Alemanno, Guglielmo Epifani con Ignazio Marino e Beppe Grillo per Marcello De Vito. Mentre l'antipartitico Alfio Marchini ha chiuso da solo nel suo ruolo di outsider.

In piazza mancano gli elettori - Se sui palchi era un tripudio di ospiti e sostenitori, nelle piazze non si p vista dappertutto la folla delle grandi occasioni: non più di qualche migliaio secondo gli stessi organizzatori dei comizi, nonostante il M5S rivendichi la presenza di 50mila persone a piazza del Popolo. In generale un'affluenza forse ridotta dal traffico e dallo sciopero dei mezzi che ha messo in ginocchio gran parte di Roma.

Berlusconi: "Alemanno sindaco migliore" - Per Gianni Alemanno che cerca la riconferma, sul palco con il Colosseo e l'Arco di Costantino alle spalle è salito Silvio Berlusconi. "Votate Alemanno, è il sindaco migliore - ha detto Berlusconi - Gianni conosce la macchina, sa come intervenire e dove, e guarda alla Roma del futuro. Marino invece non conosce la città". Alemanno si è detto sicuro che "gli altri candidati non esistono e non sanno nulla di Roma" e ha ripetuto di aver salvato la Capitale dal baratro in un periodo di crisi senza paragoni. "Non ci aspettavamo di trovare questo disastro finanziario di Veltroni e Rutelli", ha detto.

Epifani al fianco di Marino - Per il Pd è arrivato il neosegretario Epifani, soddisfatto davanti alla Basilica del Laterano per essersi "ripreso" un luogo simbolo della sinistra, anche se la piazza appariva piena a metà. "Siamo qui per avere una città diversa, una città che torni a sorridere, e per liberarci della politica di Parentopoli", ha detto Marino. "Cinque lunghi anni di una amministrazione comunale cupa, chiusa in sé stessa e tesa a premiare solo gli amici e i parenti, ci hanno sfinito - ha aggiunto -. Adesso è il momento di dire basta".

Marchini chiama Antonello Venditti - L'outsider Alfio Marchini punta sulla musica nella chiusura della sua campagna elettorale e chiama sul palco davanti alla basilica di San Paolo il romanissimo Antonello Venditti. "Prima facevano dell'ironia, ora iniziano a temerci", ha detto l'imprenditore che in mattinata tra il serio e il faceto aveva tentato un patto antipartitico con i grillini azzardando: "Se vinco, Marcello De Vito farà il vicesindaco". Poi dal palco Marchini ha lanciato il patto per la "moratoria della 'sola'. Basta fregarci tra di noi, miglioriamo Roma". E un grazie a Mario Monti per l'endorsement: "Ha detto che la nostra e' l'unica proposta che ha un respiro internazionale".

Sfida a distanza tra Grillo e Berlusconi - Per il candidato M5S De Vito a Piazza del Popolo non poteva mancare Beppe Grillo. "Apriremo il Campidoglio. Se fate il miracolo è finita", ha detto rivolto a De Vito, che ha replicato in romanesco "Se po' fa". Grillo poi ha sfidato Berlusconi che poco prima dalla piazza di Alemanno lo aveva definito "comico sconclusionato". "Stai attento nano, che io sono molto sconclusionato e tireremo le somme a breve. Ci siamo solo noi, il capocomico e il nano, ne resterà uno solo", ha detto Grillo.

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