Per fare uno smartphone è davvero necessario sfruttare lavoratori, raccogliere materiali in zone di conflitto e, in generale, fregarsene dell’ambiente e della dignità umana? In Olanda, dicono di no. Infatti, una start up orange, la Fairphone, ha messo in prevendita un telefonino dalle prestazioni simili a quelle dei concorrenti di settore che usa Android 4.1 e ha un processore quad core. Tutto in linea con i top di gamma dei principali concorrenti. Non costa neanche troppo: 325 euro, in prevendita. Se raggiungerà 5mila ordini, il nuovo smartphone porterà un po’ di etica in un mondo che non sembra conoscerla.
Un target raggiungibile - Le vendite erano, all’inizio, aperte ai 16mila che avevano manifestato interesse agli esordi del progetto. Dopo che molti si erano ritirati, però, Fairphone ha deciso di allargare le vendite a chiunque. Alla sera di venerdì, due giorni dopo l’inizio della campagna, è stato raggiunto il 40% del target con ancora 20 giorni utili.
Cosa non va nell’industria della tecnologia -Nel caso in Africa non ci fossero abbastanza problemi, Rwanda e Congo sono alcuni tra i Paesi in cui il coltan, un composto metallico fondamentale per l’industria tecnologica mondiale, sono più presenti. Proprio in Congo, il coltan alimenta una guerra che sta destabilizzando la regione.
Non solo, i lavoratori degli appaltatori, vedi Foxconn, spesso lavorano in condizioni di semischiavitù.
Un nuovo modello di economia -Facendo ricorso a tecniche di crowdfunding (parola magica di molte start up) Fairphone si propone di ricostruire una catena produttiva basata sulla certificazione della provenienza dei materiali da zone pacificate e sulla verifica di condizioni umane. L’obiettivo non è mettere in discussione il capitalismo, semplicemente renderlo più umano.