Il Tar del Lazio ha respinto l'istanza presentata da Antonio Ingroia contro la delibera del Csm che ha disposto il suo trasferimento ad Aosta. Per accogliere la domanda, ha sottolineato il Tar nell'ordinanza, è "necessaria la sussistenza di un pregiudizio concreto ed attuale, il quale, con riferimento al caso in esame, non appare connotato da gravità ed irreparabilità". Contro la decisione, Ingroia potrà ora presentare ricorso al Consiglio di Stato.
Mandato ad Aosta dopo le elezioni - Sul banco c'era la decisione del Plenum del Csm che l'11 aprile dispose il richiamo di Ingroia nel ruolo della magistratura dopo l'aspettativa elettorale, e la destinazione alla Procura della Repubblica del tribunale di Aosta. I legali del magistrato, gli avvocati Giuseppe Naccarato e Mario Serio, avevano anche chiesto, oltre alla sospensione del provvedimento del Csm, che fosse dichiarata l'illegittimità dell'intervento in giudizio da parte del Codacons.
In ferie fino al 20 giugno - Il 29 aprile scorso, con un decreto cautelare monocratico, il presidente della sezione del Tar aveva detto no ad un provvedimento urgente di sospensiva richiesto da Ingroia, rimettendo la decisione finale sulla sospensiva stessa all'udienza collegiale di oggi. Ingroia ha preso servizio ad Aosta il 15 maggio scorso, in qualità di sostituto procuratore della Repubblica, e sta ora usufruendo di un periodo di ferie, fino al 20 giugno.