I meriti del Tutor per la sicurezza
Cresce la diffusione del dispositivo
Il Tutor riduce il rischio di incidenti e fa bene alla sicurezza degli utenti della strada. Lo sapevamo, ma i dati ufficiali forniti dalla Polizia Stradale confermano l’importanza del sistema che vigila sulla velocità in autostrada. Lo scorso anno gli eccessi di velocità nei tratti dov’è installato il Tutor sono calati del 29% rispetto al 2011, e in un anno gli incidenti sono passati da 1.561 a 1.192, il 23% in meno.
Un andamento che si conferma di anno in anno, fin dall’introduzione del Tutor il 23 dicembre del 2005. Nel solo primo anno la diminuzione degli incidenti fu del 22%, il tasso di mortalità si dimezzò e il numero dei feriti scese del 34%. Fu la conferma che la velocità elevata – che cala drasticamente col Tutor – è la prima causa degli incidenti in autostrada. E più aumentano le tratte dove il dispositivo è installato e più diminuisce la velocità media degli autoveicoli che le percorrono. Oggi sono 235 le tratte dove il Tutor è attivo, per oltre 2.900 km di copertura. L’anno scorso è stato acceso, complessivamente, per 545.674 ore (+38,8% rispetto al 2011) e ha permesso di sanzionare 489.448 eccessi di velocità, il 29% in meno sul 2011.
Secondo la Polizia Stradale, unico soggetto titolato alla gestione del Tutor, dal 23 dicembre 2005 alla fine del 2012 i dispositivi in azione sono stati accesi per 1.704.301 ore e hanno permesso di accertare 3.108.548 violazioni in 7 anni. Segno tangibile quindi che c’è ancora molto da fare e così il Tutor viene ulteriormente potenziato. Contrariamente all’autovelox, che registra la velocità istantanea di un veicolo quando passa per un punto fisso, il Tutor misura invece la velocità media tra due sezioni lontane anche svariati chilometri, così da fornire una misura attendibile della velocità alla quale si sta marciando. Un dispositivo più equo, perché considera le percorrenze e la velocità media e non l’attimo di velocità oltre i limiti che può capitare, ad esempio, in un sorpasso.
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