Cesare Zavattini, oltre alla straordinaria attività di giornalista, scrittore, poeta, commediografo e sceneggiatore del cinema neorealista, ha coltivato costantemente un'altrettanto entusiasta dedizione all'arte, alla pittura soprattutto, di cui è stato sia autore che accanito collezionista.
"Che gioia profonda mi danno i quadri, se avessi soldi non farei altro che comprare quadri". Una collezione unica soprattutto per il formato prescelto: quadri piccolissimi, solo otto centimetri per dieci. Una dimensione "concisa", come quello che amava per la parola ("stricarmi in una parola"). Una scelta che gli consentì di avere una collezione molto vasta e senza dispendio di capitali (“i quadri grandi non potevo permettermeli perché costavano troppo”). In circa quarant'anni ne raccoglie quasi 1500 e si inventa il collezionismo di “opere minime”. Zavattini, committente esigente e appassionato, stabilisce lo standard dimensionale delle opere, lasciando agli artisti libertà di scelta di materia, tecnica e soggetto. L’invito a entrare a far parte di una serie unica e straordinaria, perché volutamente non monumentale, raggiunge praticamente tutti gli artisti dell’epoca e trova consenso pressoché unanime.
Purtroppo nel 1979 Zavattini è costretto, per ragioni economiche, a vendere questa "enciclopedia della pittura del Novecento", che verrà quindi smembrata e in parte dispersa. Nel 2008 un consistente nucleo di ben 152 dipinti, tutti "autoritratti", viene recuperato e acquisito al patrimonio pubblico nazionale, grazie alla Pinacoteca di Brera.
Gli splendidi Autoritratti minimi di Brera sono presentati per la prima volta al pubblico in una mostra dedicata alla storia della collezione e ai rapporti fra Zavattini e il mondo dell'arte. Una passione smisurata che Zavattini coltiva costantemente con entusiasta dedizione all’arte, alla pittura soprattutto, di cui è stato sia autore che accanito collezionista. L’interesse per il pennello è una “folgorazione”, la scoperta di un “divertimento”, che lo porta a dipingere e a circondarsi per tutta la vita di quadri.
La raccolta, iniziata nel 1941, trova spazio nella casa romana di via Sant’Angela Merici, le cui pareti in breve tempo si rivestono completamente di una tappezzeria di minuscole nature morte, paesaggi, soggetti astratti, ritratti e soprattutto autoritratti. “A tutti i pittori ho chiesto l’autoritratto, così ho anche gli autoritratti di quasi tutti i pittori italiani nelle dimensioni suddette”. Lo circondano per anni i volti di: Fontana, Burri, Balla, De Chirico, Savinio, Capogrossi, Severini, Rosai, Casorati, Sironi, Mafai, Soffici, De Pisis, Campigli, Afro, Consagra, Depero, Guttuso, Sassu, Dorazio, Manzù, Leoncillo, Melotti, Marini, Schifano, Vedova, Rotella, Festa, Turcato, Munari, Pistoletto, Plessi, solo per citarne alcuni. Ogni dipinto appare opera singola e autonoma, esemplare raro nella produzione dell'autore, e allo stesso tempo parte di una serie, anch’essa unica nel suo genere. La rarità e preziosità della collezione Zavattini risiede soprattutto nell'essere realizzata interamente su commissione.
Conservati per anni in deposito e recentemente sottoposti ad accurato restauro - e ripristino delle cornici originali, perdute al momento della vendita - gli splendidi Autoritratti minimi di Brera sono presentati per la prima volta al pubblico in una mostra dedicata alla storia della collezione e ai rapporti fra Zavattini e il mondo dell’arte. I 152 capolavori sono tutti esposti dal 7 maggio all’8 settembre 2013, nella Sala XV della Pinacoteca, accanto ad alcuni Autoritratti dipinti da Zavattini stesso. A corredo dei quadri un ricco corpus di testimonianze documentali cartacee e video - lettere, cartoline, brochure, inviti, interviste e documentari – testimonierà la storia della raccolta e dei suoi protagonisti. Oltre ai maestri già menzionati, l’esposizione include gli autoritratti di Accardi, Adami, Angeli, Baj, Birolli, Carena, Cascella, Corpora, Donghi, Dottori, Fazzini, Ferrazzi, Funi, Greco, Guidi, Ligabue, Maccari, Magnelli, Marussig, Maselli, Mastroianni, Mazzacurati, Music, Novelli, Parmiggiani, Pericoli, Perilli, Pirandello, Pizzinato, Prampolini, Radice, Rivera, Scanavino, Siqueiros, Tosi, Ziveri, ma anche di scrittori come Buzzati, Dorfles, Scheiwiller, Soldati e altri. Un video narra con immagini e filmati d'epoca la storia della collezione e dei suoi protagonisti, alternando interviste a Zavattini, circondato dai suoi quadretti, e testimonianze attuali di artisti contemporanei, che ricordano oggi la loro prova d’autore eseguita allora, in formato 8 x 10.
Curata da Marina Gargiulo, direttore delle collezioni del XX secolo della Pinacoteca di Brera, la mostra si avvale del supporto scientifico dell’Archivio Cesare Zavattini - Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia oltre al contributo di esperti dei diversi aspetti della poliedrica produzione culturale zavattiniana. A corredo dell’esposizione la Pinacoteca propone un programma di approfondimenti culturali rivolto ai diversi visitatori della mostra e, a partire dall’8 di maggio, un ciclo di conferenze e dibattiti dedicati ai tanti Zavattini: lo scrittore, giornalista, critico e sceneggiatore, il regista, il pittore, il collezionista.... l’amico degli artisti, grazie soprattutto al contributo di personalità importanti del mondo dell’arte quali il pittore Tullio Pericoli e il fotografo Gianni Berengo Gardin.
© Gianni Marussi
Cesare Zavattini
In contemporanea con la mostra, dal 29 maggio e per tutto il mese di giugno, Cineteca Italiana presenta allo Spazio Oberdan una rassegna dedicata a Cesare Zavattini. Proposti 15 titoli tra i quali tutti i suoi più importanti lavori da sceneggiatore – da Sciuscià a Ladri di biciclette, da Bellissima a Umberto D a Miracolo a Milano – e i due film di cui firmò invece la regia, La veritàaaa e I misteri di Roma, e anche incontri e proiezioni con ospiti. In concomitanza e collaborazione con la Mostra, la Cineteca proporrà inoltre al MIC-Museo Interattivo del Cinema 3 settimane di Campus estivi per ragazzi dal titolo Miracolo a Milano-l’unico campus estivo per piccoli collezionisti di arte, cinema e fantasia, ispirato alla figura di Cesare Zavattini collezionista. Calendario della rassegna e info su www.cinetecamilano.ite su http://mic.cinetecamilano.it
I 152 capolavori sono visibili fino all' 8 settembre 2013 nella Sala XV della Pinacoteca, accanto ad alcuni Autoritratti dipinti da Zavattini stesso.
"A tutti i pittori ho chiesto l'autoritratto" Zavattini e i Maestri del Novecento
a cura di Marina Gargiulo
7 maggio – 8 settembre 2013
Informazioni: Ufficio Comunicazione, mostre ed eventi, tel. 02 72263.257, sbsae-mi.brera@beniculturali.it www.brera.beniculturali.it
Orari: 8.30-19.15 da martedì a domenica (la biglietteria chiude alle 18.40) chiuso lunedì
Biglietti: Intero: € 10,00 Ridotto: € 7,00 Abbonamento per la Pinacoteca e le mostre: € 22,00 (valido fino a dicembre 2013) Gruppi: prenotazione obbligatoria, € 2,00 a persona Scuole: prenotazione obbligatoria, € 10,00 a classe
Prenotazioni: Per gruppi, scuole e singoli tel. 02 92800361 www.pinacotecabrera.net
Attività didattica: a cura dei Servizi educativi della Pinacoteca di Brera
Mostra e catalogo sono realizzati in collaborazione con Skira editore
Pinacoteca di Brera
Via Brera, 28
Milano
(Accesso disabili da via Fiori Oscuri, 2)
tel. 02 72263.219/262 - www.brera.beniculturali.it/Servizi educativi