Arresti domiciliari revocati per Raffaella Bergè, protagonista della soap opera "Centovetrine", che si concede la prima passeggiata in libertà con il suo cane per le vie di Roma, come documentato dal settimanale "Diva e Donna". L'attrice era ai domiciliari, dal 18 aprile scorso, nell'ambito di un'inchiesta su un presunto rilascio di false attestazioni per partecipare a gare di appalti pubblici. Resta in carcere invece il marito, Mario Calcagni.
Il tribunale del Riesame di Roma ha accolto l'istanza presentata Francesco Saverio Fortuna, avvocato dell'attrice, per la quale ora sussiste solo l'obbligo di firma, mentre ha respinto la richiesta di ritorno in libertà formulata dai legali del marito. L'imprenditore, titolare della societa "Axsoa", specializzata nella certificazione dei requisiti per la partecipazione agli appalti pubblici, è ritenuto il capo dell'organizzazione criminale. Associazione per delinquere, corruzione, falso in atto pubblico, riciclaggio ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, sono i reati contestati, a seconda delle singole posizioni processuali, nell'inchiesta che vede coinvolte 18 persone.
Raffaella, in particolare, avrebbe coperto la provenienza di un assegno di 200mila euro che avrebbe versato su un conto corrente. Il denaro sarebbe stato utilizzato per "esigenze personali". La Bergé ha tre figli, Filippo e Riccardo, nati da un primo matrimonio finito nel 1999 e Gioia, avuta nel 2009 dall'allora compagno Mario Calcagni, che la Bergé ha sposato nel luglio 2012 nella chiesetta sconsacrata di Caracalla a Roma.