Le figlie di Enzo Tortora rispondono a Silvio Berlusconi che nel corso della manifestazione anti-giudici a Brescia si è definito una "vittima" della giustizia, paragonandosi al giornalista. "Mio padre era un'altra storia. Un'altra persona. Ognuno risponde alla sua coscienza", ha scritto su Twitter Gaia Tortora. "Non posso accettare questi paragoni - le fa eco la sorella Silvia -, mio padre ha sempre rispettato i giudici".
"Sono allibita, è inaccettabile" - "In questi giorni cade il 25esimo anniversario dell'arresto di mio padre, il 17esimo dalla sua morte: purtroppo devo constatare che non riposerà mai in pace finché qualcuno continuerà a strumentalizzare questa vicenda. Sono allibita, non posso accettare tutto questo. Enzo aveva una dignità e tutti lo dovrebbero ricordare", ha aggiunto Silvia, la figlia maggiore del giornalista.
"Da tempo cerchiamo rispetto" - In serata, Gaia Tortora, giornalista di La7, è tornata sulla vicenda proprio durante l'edizione del tg delle 20, da lei condotta. "Si tratta di un'altra storia e di un'altra persona - ha ribadito -. Lo dico con il massimo rispetto, ma è quel rispetto che da tanto tempo andiamo cercando. Anche perché questo paese ha bisogno di un altro clima e non è il clima che abbiamo visto oggi a Brescia".
La compagna di Tortora: "La sua è solo propaganda" - Continuano le polemiche contro Silvio Berlusconi all'indomani del comizio di Brescia. Dopo la presa di distanza delle figlie di Enzo Tortora, arriva anche quella della compagna, Francesca Scopelliti. "Le sue parole hanno il sapore della propaganda, della ricerca di legittimazione", afferma. Ieri il leader del Pdl aveva paragonato la sua vicenda giudiziaria a quella del presentatore tv accusato ingiustamente di essere membro della camorra e trafficante di droga.