Pakistan, al voto sotto la minaccia talebana
A Karachi sferrato il primo attentato contro un candidato del partito nazionalista pashtun: ci sarebbero almeno 11 morti e 15 feriti
Aperte le urne in Pakistan dove si vota per le elezioni generali, che dovranno rinnovare l'Assemblea nazionale (342 membri) e quattro assemblee provinciali. La tensione resta altissima: dopo le minacce di colpire chiunque si avvicinasse ai seggi, i talebani sono passati ai fatti con una serie di attentati in tutto il Paese. Il più grave a Karachi dove si registrano 11 morti e 36 feriti.
Attentato contro candidato, 11 morti e 36 feriti - Primo attentato nel giorno del voto in Pakistan, dove le elezioni politiche si svolgono sotto la minaccia di violenze alle urne da parte dei talebani. Secondo quanto riferito dalla polizia, ci sarebbero almeno 11 morti e 36 feriti a Karachi in un attacco contro un candidato del partito nazionalista pashtun, Amanullah Mehsud, che è sopravvissuto all'attacco.
Khyber Pakhtunkhwa, uccisi due volontari del partito laico pashtun - Due volontari del partito laico pashtun Awamy National Party (Anp) sono stati uccisi stamani da una bomba a mano distretto di Swabi, nella provincia nord occidentale di Khyber Pakhtunkhwa. Lo ha detto una fonte della polizia ai giornalisti locali. Gli attivisti si stavano recando a un collegio elettorale quando sono stati attaccati da due assalitori in motocicletta che sono poi scappati. L'Anp, che è stato al potere nella provincia, è nel mirino dei talebani che lo accusano di essere "anti islamico" e di appoggiare Islamabad.
Peshawar, attentato vicino a seggio riservato a donne: 12 feriti - Almeno 12 persone sono state ferite in un'esplosione vicino a un seggio elettorale riservato alle donne a Peshawar, nel nord ovest del Pakistan. Lo riferisce la televisione Dawn News. La deflagrazione è avvenuta vicino a una scuola della strada di Charsadda dove erano in corso le operazioni di voto. Un secondo scoppio è stato udito in un'altra zona della città della provincia di Khyber-Pakhtunkhwa, mentre un seggio è stato chiuso dopo una sparatoria.
89 milioni di persone chiamate a votare - Circa 89 milioni di persone potranno esercitare il loro diritto nei quasi 70mila seggi approntati in tutto il Paese, grazie anche al dispiegamento, concluso ieri sera, di 600mila uomini delle forze di sicurezza, fra cui 92mila militari e vari gruppi di "teste di cuoio" pronti ad intervenire in caso di emergenza.
Le autorità pachistane hanno sottolineato l'importanza dell'evento che segna la prima transizione democratica in un Pakistan che per oltre la metà dei suoi 66 anni di indipendenza ha vissuto sotto la dittatura.
Grande incertezza sull'esito delle elezioni - L'appuntamento è comunque segnato da grande incertezza per la presenza delle liste di 40 milioni di nuovi elettori e la contemporanea cancellazione di altri 35 milioni che nel processo di informatizzazione si sono dimostrati inesistenti.
Gli analisti sono rimasti prudenti sulle prospettive del voto che vede la partecipazione di numerosi partiti, di cui solo tre - il Partito del popolo pachistano (Ppp, al governo per cinque anni), la Lega musulmana pachistana Nawaz (Pml-N, opposizione) e il Movimento pachistano per la giustizia (Pti) dell'ex campione di cricket Imran Khan - hanno possibilità di affermazione.
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