Il giudice di Cleveland ha appena fissato in due milioni di dollari per ciascuna vittima, quindi almeno otto milioni di dollari in totale, l'eventuale cauzione che Ariel Castro deve pagare per ottenere la libertà condizionale. Secondo gli esperti legali, un ammontare di denaro così elevato indica la volontà della Corte di puntare a una pena esemplare per un uomo che ha sequestrato, seviziato e violentato tre donne per 10 anni.
Il giorno della cattura come data da festeggiare - Emergono poi nuovi dettagli sul mostro di Cleveland, che per dieci anni ha tenuto segregate nella sua casa tre ragazze usandole come "schiave del sesso". L'uomo considerava la cattura di Amanda Berry, Gina Dejesus e Michelle Knight una ricorrenza da celebrare, con tanto di torta. Lo ha rivelato al New York Times il cugino di Gina, che ha raccolto le confidenze della ragazza non appena e' stata liberata. "Si era segnato le date sul calendario, e ogni anno Ariel festeggiava con una cena e una torta il giorno del rapimento di ciascuna di loro", ha raccontato il ragazzo, che ha chiesto di rimanere anonimo. "Per lui era come se fosse il loro nuovo compleanno", ha aggiunto.
Il "mostro" in aula con gli occhi bassi - Avvolto in un giubbotto azzurro, occhi bassi, volto contrito. Così Ariel Castro si è presentato per la prima volta sotto i flash dei fotografi e le troupe tv al Tribunale di Cleveland che ha ratificato i capi di accusa a suo carico. Dopo la sua rapida apparizione davanti al giudice, nelle tv americane sono andate in onda alcune immagini sempre di Ariel Castro mentre percorreva il corridoio che conduce dalla cella all'Aula del Tribunale. Lungo questi pochi passi, il "mostro" di Cleveland si copriva il volto con il bavero del suo giubbotto azzurro scuro.
Per gli esperti Castro non rischia la pena di morte - Ariel Castro non rischia la pena di morte. Ne è convinto Paul Callan, esperto legale della Cnn, secondo cui nel sistema americano solo chi compie omicidio rischia di passare dal boia. Solo nel corso delle prossime udienze si capirà quali saranno le richieste della pubblica accusa rispetto ai gravissimi reati compiuti da questo ex autista di scuolabus, che vanno dal rapimento allo stupro, dalle sevizie alle lesioni sulle sue vittime, le tre ragazze e la figlia nata durante il sequestro.
Anni fa la polizia fermò e rilasciò Castro - "Non può girare senza casco, e poi la sua targa è messa male, di lato. Invece deve essere visibile. Sa che potrei arrestarla per questo?". Parla così un agente di polizia a Ariel Castro qualche anno fa, incontrandolo a bordo della sua moto in un distributore di benzina. E lui, in canottiera bianca, tenta di giustificarsi: "No, non voglio essere arrestato, ha ragione, mi scusi". La scena è stata ripresa da una telecamera fissa posta sul cruscotto della volante dell'agente, e oggi la Cnn ha mostrato questo video.
L'uomo, che già allora teneva richiuse in casa sua le tre ragazze rapite, si mostrò disponibile e cortese. Spiegò all'agente che era un ex autista di scuolabus, insomma, una brava persona e lo supplicò di soprassedere. Il poliziotto si convinse della sua buona fede e lo lasciò andare. Un elemento in più che rischia di esacerbare la polemica esplosa ieri circa eventuali leggerezze e negligenze da parte delle forze dell'ordine di Cleveland su questo caso. Ma subito arriva la precisazione della polizia, a fronte di questo video: se Castro fosse stato arrestato quel giorno, spiega un inquirente, avrebbe abbandonato al loro destino le sue prigioniere. Che quindi, legate, senza né acqua, né cibo, in assenza del loro carceriere sarebbero morte.
Giudice: "Chiederò la pena di morte per Ariel Castro" - "Cercherò di ottenere la pena di morte contro Ariel Castro per il rapimento e per aver provocato diversi aborti". Lo ha annunciato il procuratore americano Tim McGinty incaricato della pubblica accusa contro il "mostro" di Cleveland. La polizia intanto ha rilasciato i due fratelli di Castro, Pedro, 54 anni e Onil, 50, perché estranei al caso che vede a questo punto come unico inquisito il proprietario della casa degli orrori.