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Uccise la compagna, scarcerato dopo un anno

Reggio Emilia, scaduti i termini di custodia cautelare per Ivan Forte, 27 anni, che strangolò Tiziana Olivieri, 40 anni, e confessò il delitto. Rabbia e sconcerto tra i familiari della vittima

Ansa

Libero dopo aver ucciso la compagna perché in 12 mesi non è mai stata fissata la prima udienza del processo. Ivan Forte, 27 anni, uccise la compagna Tiziana Olivieri, 40 anni, a Fontana di Rubiera, nel Reggiano, strangolandola. Dopo aver confessato il delitto finì in carcere ma ora è uscito per "decorrenza dei termini di custodia cautelare". Per lui è stato disposto l'obbligo di dimora e di firma tre volte a settimana davanti alla polizia giudiziaria.

La Procura di Reggio aveva tempestivamente richiesto il giudizio immediato per Ferro, ma non sarebbe poi stato disposto dal Gup il giudizio immediato con la fissazione della prima udienza. "Una sola cosa posso dire: mio figlio non è un delinquente", ha commentato il padre del 27enne, Nicola Forte.

"La scarcerazione per decorrenza dei termini di custodia cautelare è automatica'', ha spiegato l'avvocato difensore, Fabio Lombardi. Da parte sua, dunque, non è stata necessaria alcuna richiesta. "Si tratta di un processo particolare", ha sottolineato il legale, "la nostra perizia psichiatrica deve ancora essere ultimata. E ancora non si è capito perché un ragazzo normalissimo e bravissimo come Ivan possa aver fatto una cosa del genere. E' successo qualcosa di natura psichiatrica che ancora dobbiamo accertare".

Rabbia e sconcerto tra i familiari della vittima. Il fratello della donna uccisa, Alessandro Olivieri, ha detto: "E' libero anche di venire ad ammazzarci, di portare via suo figlio; tanto, che cosa ha da perdere questo ragazzo? Ha già confessato un omicidio, che cosa gli cambia? Lo Stato ci ha abbandonati, questa è una vergogna".

Nell'aprile 2012 il delitto - Tiziana Olivieri, madre di Nicolò (che oggi ha due anni), venne uccisa la sera del 19 aprile 2012 dal suo convivente, Ivan Forte, padre del piccolo. L'omicidio avvenne nell'appartamento della donna, a Fontana di Rubiera. Dopo aver strangolato la compagna, l'uomo ha incendiato l'abitazione per cercare di coprire il delitto. Dopo aver portato fuori il bimbo, Forte simulò persino di voler salvare la donna dalle fiamme. Il giorno dopo, però, crollò e confessò quanto aveva fatto.

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