Quota 95 g/km

L’UE detta le nuove emissioni di CO2

Ma le Case auto si oppongono

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Le Case auto contro l’Unione Europea. Non piace ai costruttori la norma votata l’altro giorno dal Parlamento europeo di abbassare a 95 grammi al km le emissioni di CO2 entro il 2020, come peraltro proposto dalla Commissione UE. Riuniti nell’Acea, i costruttori auto europei hanno mostrato tutta la loro preoccupazione, poiché il nuovo limite impone investimenti sostanziosi per ridurre l’inquinamento delle auto.

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Oggi il limite, che vale come media di gamma tra tutte le auto prodotte da una marca automobilistica, è di 130 g/km, ma la commissione Ambiente del Parlamento UE ha fissato a 95 g/km la media di gamma per il 2020 e addirittura a 68-78 g/km il limite per il 2025. Ai costruttori viene riservato il sistema cosiddetto dei “supercrediti”, che cioè compensano la produzione di supercar maggiormente inquinanti con quelle più efficienti. Un sistema che per le associazioni ambientaliste come Greenpeace equivale a uno “sconto” sulla produzione di auto pulite e quindi è un regalo ai produttori di veicoli. Da queste norme sono escluse quelle aziende che producono meno di 1.000 vetture l’anno.

Se i costruttori auto sono contrari alla decisione dell’Europarlamento, alcune aziende ritengono fattibile il taglio a 95 g/km delle emissioni di CO2 entro il 2020. È il caso di Bosch, colosso dell’elettronica automobilistica e dei sistemi di iniezione, il cui Presidente Volkmar Denner ha affermato che “una riduzione dei consumi è possibile, anche se in alcuni casi comporta un aumento considerevole dei costi. Per noi è essenziale che lo sviluppo del gruppo motopropulsore sia valutato nell’ottica del rapporto costi-benefici”. Bosch ricorda che oggi ci sono sul mercato vetture a gasolio che limitano a 81 g/km le emissioni di CO2, mentre quelle a benzina sono appena scese sotto la soglia dei 100 g/km.