Un'equipe internazionale di chirurghi ha impiantato negli Stati Uniti una trachea, ottenuta con cellule staminali, su una piccola sudcoreana di due anni. Si tratta del primo intervento di questo tipo a livello mondiale su un bimbo. La piccola, Hannah, è nata senza trachea e i medici hanno potuto "fabbricare" un organo sostitutivo utilizzando cellule staminali prelevate dal suo midollo osseo e poi coltivate in una provetta di plastica.
A effettuare l'operazione è stato il team di specialisti guidato dal "mago" di trapianti di trachea, Paolo Macchiarini. La tecnica con la quale viene ricostruito l'organo è stata inventata e perfezionata dallo stesso Macchiarini e consiste nell'immergere una trachea costruita in laboratorio nelle cellule staminali del paziente. In tal modo si evita il rischio del rigetto in quanto le cellule staminali saranno riconosciute come proprie e non provocheranno una risposta immunitaria, riducendo così il ricorso a farmaci immunosoppressori. L'intervento, effettuato il nove aprile, è durato nove ore, mentre la bimba sta bene a parte qualche piccola complicazione post operatoria.