Tra i superstiti estratti dal palazzo di Dacca, crollato mercoledì in Bangladesh, c'è anche una donna che ha partorito un bambino mentre era intrappolata sotto le macerie. A quattro giorno dal terribile incidente i soccorritori continuano a scavare, mentre si sentono ancora urla provenienti dai calcinacci. Finora sono state salvate 23 persone grazie a tunnel realizzati tra i lastroni di cemento armato.
La donna e il bambino nato sotto i calcinacci crollati del palazzo sono subiuto stati ricoverati in ospedale: non si conoscono le loro condizioni di salute. Intanto continuano i lavori di scavo per estrarre i sopravvissuti rimasti intrappolati sotto le macerie, in una disperata corsa contro il tempo. Ma le operazioni sono rese più difficili, nelle ultime ore, dalla pioggia che cade abbondante sul luogo della distrazia.
Il "Daily Star" riferisce che i soccorritori continuano a sentire voci che chiedono aiuto dal terzo piano dell'edificio. Per raggiungere le persone intrappolate sono state chiamate persone di corporatura minuta in grado di infilarsi tra le fessure dello stabile crollato. Intanto viene "pompato" dell'ossigeno sotto i detriti per garantire aria sufficiente a coloro che sono bloccati. Nella speranza di salvare altri superstiti, il responsabile dell'esercito (che guida i soccorsi) ha deciso di rinviare l'uso dei bulldozer. L'utilizzo dei macchinari per rimuovere le macerie era, infatti, previsto quest mattina, allo scadere delle 72 ore.
Dispersi, pubblicati tutti i nomi - E intanto è stata pubblicata la lista delle 761 persone date per disperse nel crollo del palazzo a Dacca, in Bangladesh. La notizia è stata riferita dal sito internet Bdnews24.com. L'elenco è stato compilato sulla base delle informazioni dei familiari di chi lavorava nel complesso del "Rana Plaza" il giorno del crollo e che non hanno più saputo nulla dei loro cari. Nella lista si vedono nomi e foto delle persone scomparse.
Continuano le proteste: scontri con la polizia - Intanto migliaia di operai infuriati sono scesi nuovamente in piazza, alla periferia di Dacca, per protestare contro le autorità accusate di non aver saputo prevenire il crollo del palazzo del polo industriale di Savar, nonostante i ripetuti appelli per farlo evacuare. I dimostranti hanno bloccato il traffico in diverse località, costringendo la polizia a intervenire con bastoni e gas lacrimogeni. L'autostrada Dhaka-Aricha è stata nuovamente bloccata per quattro ore mentre a Savar si sono registrati 50 feriti.
Le fabbriche restano chiuse - Anche oggi le aziende di abbigliamento sono rimaste chiuse per il rischio di atti di vandalismo. L'associazione industriale Bangladesh Garment Manufacturers and Exporters Association (Bgmea) ha deciso di sospendere la produzione anche domani. Ieri un mega corteo di lavoratori aveva assaltato alcune fabbriche tessili e vandalizzato 16 autovetture a Gazipur e Narayanganj, alla periferia della capitale.