Appello: da Berlusconi 3 mln al mese alla ex
Respinta la richiesta di sospensione dell'assegno presentata dal leader del Pdl. Ma il procedimento con Veronica Lario andrà per le lunghe
Silvio Berlusconi dovrà versare a Veronica Lario i 3 milioni di euro al mese indicati dal Tribunale nella sentenza di separazione. Lo ha deciso la Corte d'appello che ha respinto la richiesta di sospensione dell'assegno avanzata dal Cavaliere, eccetto che per il periodo maggio-settembre 2012 quando l'ex moglie viveva a Macherio.
Il provvedimento dei giudici presieduti da Bianca La Monica, che non è definitivo, è stato depositato nei giorni scorsi, in seguito all'udienza del 20 aprile, in cui sono comparsi i legali degli ex coniugi, tra i quali per il Cavaliere, a quanto si apprende, anche Paolo Giuggioli, presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano.
L'ordinanza della Corte non ritocca il provvedimento del Tribunale, e riguarda solo una istanza di sospendere l'assegno mensile riconosciuto a Veronica Lario, che al momento non è stata accolta, anche se il versamento milionario, è stato stabilito, decorre dal settembre 2010 e non dal maggio precedente. L'aspetto economico della separazione tra gli ex coniugi Berlusconi verra' poi di nuovo affrontato, tra le altre cose, nel giudizio di merito nel corso di una nuova udienza che si terra' all'inizio del prossimo anno.
L'ex premier, definendola una decisione ''abnorme'' e ''fuori da ogni logica'', a marzo, ha infatti impugnato la sentenza di separazione con cui la nona sezione civile, alla fine dello scorso dicembre, aveva stabilito che doveva pagare alla ex consorte un appannaggio complessivo di 36 milioni all'anno per garantirle ''un tenore di vita analogo a quello goduto durante la convivenza''. In cambio lei rinunciava alla villa di Macherio, la residenza alle porte di Milano che ha un valore stimato di 78 milioni di euro, e all'addebito ''per colpa'' della separazione. Una decisione questa che mando' su tutte le furie l'ex capo del governo il quale, in tv, defini' i tre giudici donna che lo firmarono ''femministe e comuniste'' provocando una pioggia di polemiche e anche la reazione dei vertici degli uffici giudiziari milanesi.
Poi, dopo l'ennesimo tentativo di trovare un accordo con Veronica, Berlusconi, ritenendo troppo onerose le prescrizioni disposte in primo grado, tramite i suoi legali, ha fatto ricorso in Appello, chiedendo contestualmente di sospendere d'urgenza il maxi versamento degli alimenti. Richiesta che non è stata accolta se non per quei pochi mesi dell'estate del 2010, anche se l'ultima parola e che riguarderà tutta la vicenda arriverà solo con il giudizio di merito. Il prossimo anno.
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