No Muos, giù dal traliccio gli attivisti anti-Usa
Niscemi, in quattro sono saliti per alcune ore su un traliccio di un'antenna contro la costruzione del sistema di comunicazione satellitare della Marina militare americana. Gli Usa: "Blitz illegale"
Un gruppo di 10 attivisti "No Muos" ha compiuto un blitz nella base americana di contrada Ulmo, a Niscemi (Caltanissetta), e 4 di loro si sono arrampicati sul traliccio di una delle 46 antenne in esercizio da anni. Per alcune ore hanno protestato per impedire la costruzione del sistema di comunicazione satellitare della Marina militare Usa, ritenuto pericoloso per la salute e per l'ecosistema.
La polizia è intervenuta per far uscire i dimostranti dal presidio militare. Già domenica mezzi diretti al cantiere Muos, scortati dalla polizia, avevano tentato di forzare il blocco. Secondo il coordinamento regionale dei comitati No Muos un ingente schieramento di forze di polizia cingeva d'assedio tutta l'area intorno alla base Nrtf della Marina militare americana, impedendo ai cittadini italiani di muoversi liberamente nella zona e bloccando tutte le strade che conducono alla base, transitabili solo a piedi e previa identificazione dei passanti. "Lo scopo evidente e dichiarato - viene spiegato - è di consentire il transito di un convoglio composto da diversi mezzi che trasportano operai, tecnici e materiali diretti al cantiere Muos, in barba alla revoca delle autorizzazioni".
Gli Usa condannano il blitz - "Lo sconfinamento illegale da parte di manifestanti in una struttura militare e la deliberata e irresponsabile distruzione della proprietà degli Stati Uniti hanno messo a rischio sia i manifestanti che i soccorritori. Condanniamo tali azioni". Lo afferma l'ambasciata americana dopo il blitz degli attivisti.
Scesi dal traliccio, due arresti - Sono scesi dai tralicci i quattro manifestanti del No Muos. Sono due donne e due uomini che sono stati identificati dalla polizia. Due di loro sono stati arrestati in serata dalla polizia di Niscemi. Le manette sono scattate per Salvatore Vaccaro, detto Turi, 57 anni, di Palermo, accusato di danneggiamento aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e introduzione abusiva in luogo di interesse militare, e per Nicola Boselli, di 38 anni, residente a Piazza Armerina (Enna), chiamato a rispondere di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale oltre che del reato di essersi introdotto nell'area vietata della base americana.
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